“Un giorno tutto finirà ma non per questo smetteremo di sorridere“. La Ragusa della cultura ha omaggiato Emanuele Schembari, scomparso ieri. Il padre comprensivo ed illuminato del Centro Servizi culturali di via Diaz, il giornalista sferzante ed acuto, il poeta profondo della quotidianità, il professore dai ricchi aneddoti, lo spirito libertario.
Filo conduttore delle tante vite vissute da Emanuele è la risata che spesso accompagnava la discussione impegnata, la critica sagace, la riflessione sincera e spiazzante. Ha scelto una cerimonia laica per salutare gli amici ed i compagni delle tante battaglie condotte in nome della cultura cittadina ed oggi pomeriggio il Centro Servizi culturali lo ha ospitato per un’ultima volta. Ad aprire la cerimonia l’amico di sempre, Pasquale Spadola, vice presidente del centro, che con un filo di voce tra le tante cose ha detto: “Rimarrai sempre nei nostri cuori e ci seguirai nelle future imprese”. Commosso anche il ricordo del presidente del Feliciano Rossitto, Giorgio Chessari, il quale ha tratteggiato diversi aspetti di Emanuele Schembari, leggendo alcuni suoi brani come “Notte di Natale”.
Pippo Gurrieri ha invece celebrato lo spirito libertario con il quale Emanuele ha affrontato la vita ed è riuscito a creare la casa della cultura ragusana. Ed ancora, leggendo una poesia tratta dall’ultima fatica “Gatti della mia vita”, Isabella Papiro ha commosso l’intera, affollata sala. In molti si sono avvicendati al microfono, ed in molti altri avrebbero voluto farlo, per rendere ultimo degno omaggio ad un uomo di cultura che amava Ragusa e che ha dedicato la sua vita a descriverla e migliorarla. Di lui rimane tanto, soprattutto i suoi versi, fatti di autentica verità.