Giovanni Robustelli è tra gli oltre cinquanta artisti che espongono alla collettiva denominata ‘Sfacciati’, curata da Andrea Guastella, che è stata inaugurata giovedì presso la Civica Raccolta ‘Carmelo Cappello’ di Palazzo Zacco a Ragusa.
La mostra sarà fruibile sino al 25 febbraio. Leit motiv l’autoritratto, declinato dagli artisti presenti in base alla propria personale visione.
Decisamente inusuale quello che propone Giovanni Robustelli.
“Ho raccontato in questa opera – spiega l’artista – tutte le sfere che compongono e raccontano la mia persona e dunque la mia storia. L’ho fatto attraverso un’iconografia composta da una serie di elementi allegorici, esoterici, iconici che prendono spunto e traggono ispirazione dalla tradizione figurativa che è sempre stata utilizzata nella sfera dell’arte per adattarla ad una storia soggettiva, personale, quale è la mia. Più e più sguardi sono serviti, anche attraverso il supporto fotografico – aveva detto Robustelli nella sua anticipazione – per andare a scandagliare qualcosa non visibile nell’immediato, ma che racconta la mia storia e lo stato d’animo che ogni giorno attraverso, in base agli umori del momento.
Il trionfo nella morte rappresentata nei tarocchi, l’albero della vita che tutto muove, l’emblema di altre icone che provengono dall’esoterismo e dalla mitologia sono raccolti in un unico spazio. Si tratta di simboli che provengono da diversi ambiti, che si fondono tra loro nella mia persona. La mia coscienza è un miscuglio di tutto questo. È come se fosse un grande tarocco che offre tante letture in base ai numerosi elementi presenti che si possono mescolare tra loro. Insomma nel mio autoritratto ci sono gli strumenti allineati in maniera tale da fornire più piani di lettura. Gli stessi che ogni giorno si pongono dinnanzi al mio sguardo”.