Pozzallo, quando dalla battaglia storica si scatena quella sui social

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Sulla pagina facebook del Comune di Pozzallo, il 5 novembre scorso veniva pubblicato un comunicato, poi ripreso da varie testate che annunciava: “Sabato 12 novembre, per la prima volta, verrà rievocato lo storico soccorso che la città di Pozzallo fornì agli abitanti e ai Cavalieri di Malta in occasione dell’assedio dei Turchi dal 25 maggio al 7 settembre del 1565”. La rivocazione è promossa dall’Associazione “I Vaniddari” e vuole fare conoscere ai pozzallesi, agli iblei, ai siciliani cosa accadde nel 1565, nelle acque antistanti Pozzallo. Molto interessante, anche approfondire la storia di questo episodio è utile e incuriosisce.

Incuriosisce anche il professore Uccio Barone, storico modicano, nonché preside della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Catania. La storia locale è da sempre la sua passione e, alla vista del comunicato insorge, sempre su facebook, così: “La Storia a qualcuno piace quando può essere manipolata a proprio arbitrio. Nel lontano 1565 Pozzallo non esisteva, sarebbe nata quasi tre secoli dopo, nel 1829. Al tempo dell’ assedio esistevano solo il “caricatore” del grano e la Torre di guardia sotto la signoria della Contea di Modica. Auguri comunque per la festa e per chi la organizza, inventando un passato che non esiste”.

Apriti cielo, sostenitore del professore a difenderne la tesi, pozzallesi a rivendicare il loro orgoglio, anche commenti fuori dal contesto (quelli, non mancano mai), lotte paesane e la provincia di Ragusa che si trova invasa, a sua insaputa, da decine di “storici” che mai prima si erano rivelati tali. Insomma un delirio storiografico che nasce da cosa? Semplice: il comunicato dice: “verrà rievocato lo storico soccorso che la città di Pozzallo fornì agli abitanti e ai Cavalieri di Malta in occasione dell’assedio dei Turchi dal 25 maggio al 7 settembre del 1565”, il professore Barone dice no, non esisteva ancora la città di Pozzallo. Anche Pino Asta, cittadino pozzallese fra gli organizzatori della festa concorda con Barone, di cui si professa estimatore e precisa: “non abbiamo detto che c’era il comune di Pozzallo… ma l’embrione dei pozzallesi…”. Verba volant, scripta manent verrebbe da dire, il comunicato è chiaro così come lo è l’intento dei “vaniddari” che non stanno inventando nulla, l’episodio è reale ma c’è stato solo un piccolo errore di comunicazione che ha scatenato orgogli sopiti e tuttologi. Il paradosso genera il lieto fine, l’obiettivo si è raggiunto, anche più di uno per la verità: 1) Anche facebook può essere utile a fare lezioni di storia; 2) la disputa ha amplificato la pubblicità per un evento festoso.

Appuntamento con la festa medievale il 12 novembre a Pozzallo, si rievoca una battaglia di mare, i “combattenti moderni” l’hanno già rievocata nel mare magnum di Facebook dove non ci sono quasi mai vinti e vincitori!