E’ stata smascherata dagli uomini dell’Ufficio Volanti della Questura di Ragusa la donna che alcuni giorni fa si è resa responsabile del furto all’interno di un centro commerciale cittadino, per il quale si è avvalsa della figlia di appena 10 anni.
I poliziotti dell’Ufficio Volanti, a seguito della denuncia di furto presentata dall’esercente di un noto centro commerciale di prodotti elettronici di Ragusa hanno iniziato un’attenta attività di acquisizione di elementi tesi alla ricostruzione dei fatti e delle responsabilità.
Determinanti sono state le immagini della videosorveglianza interna al negozio. Gli agenti hanno monitorato i movimenti di tutti i clienti che avevano avuto accesso nelle ore in cui si era verificato il furto ripercorrendone i passi dall’entrata all’uscita del negozio, fino a quando hanno individuato una signora dal fare sospetto che si accompagnava ad una bambina.
La donna più volte si è soffermata nei pressi del reparto elettrodomestici per la cucina mostrando interesse per un robot di una nota marca del valore di circa 700 euro. Ha prima verificato che l’oggetto non presentasse sistemi di antitaccheggio. Dopodiché ha istruito la sua bambina al fine di segnalarle la presenza di commessi o altre persone nei pressi.
Accertata l’assenza di occhi indiscreti la donna ha richiesto alla sua bimba di tenere aperta una grossa busta plastificata all’interno della quale ha nascosto l’elettrodomestico prelevato dallo scaffale.
Subito dopo si è portata verso le casse dove, al fine di non destare sospetti su di sé, ha pagato un oggetto di poco valore lasciando la pesante busta con la refurtiva nelle mani della piccola che, con grande fatica è uscita dal negozio, venendo raggiunta subito dopo dalla mamma, per allontanarsi immediatamente dal centro commerciale.
Individuata la donna, la fase ulteriore è stata quella di identificarla compiutamente. Decisiva a tal riguardo è stata la memoria fotografica di un poliziotto che ha riconosciuto quella donna che, diverso tempo fa, in un’altra occasione, era stata sorpresa a rubare in un altro esercizio commerciale.
La donna, di fronte agli elementi raccolti e all’intuito dell’agente, non ha potuto fare altro che ammettere di aver commesso il furto al fine di saldare un vecchio debito che aveva assunto con un altro soggetto.
Pertanto, all’esito di tutti gli elementi raccolti la donna, quarantenne ragusana, è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto aggravato in quanto genitore che si è avvalso del figlio minore non imputabile.
Sono in atto ulteriori indagini al fine di individuare il soggetto a cui è stata consegnata la refurtiva.