Centosettantaseimilaottocentonovantuno mi piace, alle 12.48 di lunedì 31ottobre, quando mi siedo a scrivere questo articolo, sono tanti i like sulla pagina Facebook di Andrea Caschetto. La casa editrice Giunti lo presenta, facendo lievitare un po’ i suoi fan (non sono ancora 200mila) così: “Uno straordinario viaggiatore. I suoi 200.000 amici virtuali lo conoscono come l’ambasciatore del sorriso, grazie ai colori e alle parole dal mondo che posta tutti i giorni sulla sua pagina Facebook”. Se non vi basta andate proprio sulla sua pagina Facebook e vi si aprirà un mondo fatto di sorrisi, viaggi, solidarietà, bontà a profusione. In sintesi, lui stesso si definisce “amico dei bambini di tutto il mondo”. È così, dopo essere scampato a un tumore alla testa ha trovato la sua strada portando allegria negli orfanotrofi di tutto il mondo. Una foto con dietro tanti bambini africani, 3mila like, un video nelle favelas brasiliane, 23mila visualizzazioni. Di lui si è accorta anche l’Onu, che l’ha invitato a parlare della sua esperienza fantastica. Al termine del suo discorso standing ovation, ovviamente video, ovviamente oltre 4mila like.
Innumerevoli i passaggi in tv ma se dell’ultimo, si accorge pure Massimo Gramellini che ti dedica il suo “Buongiorno”, in prima pagina su La Stampa, in un paese come l’Italia sei arrivato!
“Dove nasce l’arcobaleno”, uscito il 19 ottobre, è il libro che consacra il 26enne ibleo a simbolo di solidarietà e buone intenzioni. Io faccio parte degli amici virtuali di Andrea che avrei voluto conoscere alla presentazione tenutasi domenica 30 ottobre a Ragusa Ibla. L’avrei ascoltato volentieri ma, l’auditorium San Vincenzo Ferreri era stracolmo (la pagina degli organizzatori riporta 400 presenze) mentre Andrea raccontava dei suoi viaggi, della sua vita. Dopo, nemmeno a parlarne, tra un selfie, una dedica alla copia appena acquistata (circa 175 ne sono state vendute solo domenica) non sarebbe stato il momento giusto per conoscerlo un po’ meglio. Ci sarà un’altra occasione, magari dopo aver letto il suo libro edito dalla casa editrice Giunti che destinerà i proventi di Andrea, quindi una parte dei 14 euro e 90 del prezzo di copertina alla beneficenza. Andrea stesso scrisse sulla sua pagina Facebook, tra le informazioni: “L’arcobaleno è la sua musa ispiratrice, grazie a questi colori decide di scrivere un libro per i bambini che vogliono essere grandi, e per i grandi che chiedono di tornare bambini, “Arcobaleno – Scivolando per il mondo“. Ha il sogno di costruire un ospedale con la sua opera, donando l’intero ricavato. L’intenzione è di trovare una casa editrice che possa donare più del 15%”. Il sogno si è avverato dunque, il titolo leggermente modificato ma se la casa editrice ha esaudito la richiesta di Andrea, vuol dire che circa 2 euro e 50 di quei circa 15 euro di spesa andrebbero in beneficenza. Una causa nobile, lo compro! Così come me altri 8000 in tutta Italia in soli 10 giorni dall’uscita, tant’è che il libro adesso è introvabile ed è stata richiesta una ristampa. Successo prevedibile e ipotizzabile vista la gestazione lunga, costellata di annunci, like ed esternazioni d’affetto per Andrea. C’è chi lo aspettava dall’Argentina, chi lo leggerà nelle scuole, chi si farà forza leggendolo perché vive una tragedia (anche il recentissimo terremoto). Insomma Andrea diffonde speranza. Una volta un direttore di un’importante testata sportiva, parlandomi di Bebe Vio, la schermitrice paralimpica, fra mille elogi disse “Bebe è come la madonna, è un’apparizione ogni volta che la incontri, è un esempio per tutti”. È così, Bebe è un mito che comunque non è stata immune ad attacchi social inqualificabili durante la sua visita negli Usa con Renzi e Obama, anche la Madonna ha chi non la rispetta, ma questo si sa.
Andrea Caschetto, che come Bebe ha vissuto un momento segnato dalla sofferenza e una rinascita da raccontare, ha sempre ricevuto elogi e commenti positivi sino alle ore 0.07 del 19 ottobre, segnatevi questo ‘istante’. E’ la notte che precede l’uscita del libro e Andrea annuncia la cosa postando su Facebook un selfie con lo scrittore Erri de Luca. Ecco che poco dopo la mezzanotte, fra i commenti compare il “cortocircuito”, un commento negativo, pare, di una signora genovese che manda a quel paese Andrea. Sacrilegio! Ma soprattutto, perché? Non gli piace De Luca, non gli piace che Andrea si faccia pubblicità così. Non è dato sapere ma ciò che si sa lo desumiamo dalla discussione che ne segue. Andrea stupito chiede lumi, la signora precisa “ti stimavo e adesso sei caduto…” Andrea chiude il discorso lasciando in pasto ai suoi fan colei che ha osato per prima: “Prima o poi anch’io dovevo ricevere un inutile offesa. Finalmente. Grazie”. Di solito, questi sporadici antidivi sanno che vanno incontro alla gogna mediatica. Andare contro un buono è come risalire un torrente, perché non allinearsi? Le ipotesi sul sentimento che spinga a osare sono tante: invidia, saturazione alla bontà a tutti i costi, un attimo di follia, un attacco fatto da un profilo fake “per vedere che succede”, un’antipatia per De Luca cui ne ha fatto le spese Caschetto. Ci sta tutto, tanto, Andrea Caschetto ha i denti forti per sorridere anche ai detrattori social, se non dovessero bastare ci sono gli amici virtuali che mentre scrivevo sono cresciuti, sono 6 in più, alle 13.51, 176mila 897. Alla fine, ciò che conta davvero in tutta questa storia è che andando sul sito dell’Africa Milele Onlus si legge che il progetto per la costruzione della “Ludoteca della Savana” a Chakama, in Kenia, è stato finanziato con 623 euro raccolti attraverso una piattaforma di crowdfounding (produzionidalbasso.com) e una parte dei soldi ricevuti da Andrea per la pubblicazione del libro. Un grosso like lo metto io e che nessuno tocchi Andrea Caschetto!