Matrimoni, “Due testimoni, al massimo quattro”: il vescovo scrive ai parroci

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Immagine tratta dal web

Due di norma, al massimo quattro. Non uno di più. Un ‘freno’ dalla Curia al moltiplicarsi dei testimoni per le nozze.

E’ stato il vescovo, Carmelo Cuttitta, a indirizzare una nota ai “reverendi presbiteri” per chiedere di “motivare le ragioni che soggiacciono a tale indicazione”. La lettera del vescovo nasce a seguito di una questione posta da alcuni parroci nel corso di una riunione di clero tenutasi a fine settembre. Quanti testimoni ‘ammettere’ per le nozze?

“Purtroppo le richieste continue di aumentare il numero si accrescono sempre di più” – rileva il presule. La normativa canonica, per la validità della celebrazione, richiede la presenza di due testimoni. Anche il codice civile italiano, prevede quel numero.

“Il modulo dell’atto di matrimonio, attualmente in uso – scrive il vescovo nella lettera datata 3 ottobre – contiene la possibilità di poter inserire quattro testimoni, con i loro relativi dati anagrafici. E questo costituisce un ampliamento al numero dei testimoni rispetto ai due richiesti dalla normativa canonica e civile”.

Il presule spiega ancora che: “I due originali dell’Atto perfettamente conformi non permettono ulteriori aggiunte diverse di firma sia nel registro che nell’Atto che viene inviato al Comune di pertinenza”.

Sulla base di queste premesse, il vescovo chiarisce:

“Si ritiene opportuno ribadire la normativa attualmente vigente, che fa riferimento alla presenza durante la celebrazione del matrimonio di due testimoni. Tale numero è estensibile ad un massimo di quattro”. Il limite di quattro, però, non superabile. Il vescovo è perentorio, e si dice certo che “tale indicazioni, peraltro non nuova, sarà da tutti applicata”; a tutti i parroci l’invito a spiegare le motivazioni ai futuri sposi “con grande tatto pastorale”.

Qualche sacerdote ha già spiegato, nel corso della messa domenicale, il senso dell’indicazione del vescovo, mentre qualcun altro lo farà singolarmente con i futuri sposi. Comunemente si pensa che vi siano i testimoni della sposa e dello sposo. In realtà i testimoni hanno come unico compito quello di controfirmare, insieme ai novelli sposi e al celebrante, l’atto di matrimonio che, tra l’altro, trattandosi di matrimonio concordatario, ha valore anche in ambito civile.

Cosa diversa, invece, i padrini e le madrine per battesimo e cresima, che in qualche modo s’impegnano a collaborare coi genitori dei bambino e del ragazzo nell’educazione cristiana.

[Fonte Giornale di Sicilia]