Da un lato la senatrice Venerina Padua si fa promotrice di un accordo che riproponga a Scicli le stesse formule di coalizione che sostengono il governo nazionale e regionale, dall’altro l’onorevole Nino Minardo – che peraltro, come esponente di Area Popolare, è organico alla maggioranza del Governo nazionale ma fortemente all’opposizione dell’attuale Governo regionale – pensa al contrario che le realtà civiche sciclitane debbano essere lasciate libere di esprimere un progetto del tutto autonomo.
La senatrice Padua, dal canto suo, farebbe riferimento proprio al quadro nazionale, allungando in qualche modo la mano proprio verso lo stesso Minardo (meglio, al momento, lasciar perdere l’Udc di Orazio Ragusa, che sta esprimendo al proprio interno posizioni fortemente contraddittorie sia su questioni nazionali come il referendum, sia su questioni regionali come lo stesso accordo con Crocetta): “Tale scelta – dichiara Padua – deriva anche dallo svolgersi di queste imminenti elezioni di seguito alla soggezione della città al governo di una commissione straordinaria. La ripresa della piena democrazia elettiva e partecipativa nella città di Scicli ha oggi bisogno di un’ampia convergenza politica, oltre che sociale e culturale, e ciò per garantire una governabilità stabile, chiara e duratura per affrontare le molteplici e gravi problematiche proprie della comunità cittadina maturate nel corso degli ultimi anni”.
Gli stessi presupposti, però, portano Minardo a fare le valutazioni diametralmente opposte, con la certezza che dopo due anni di vuoto politico e istituzionale che hanno lasciato spazio a tante realtà civiche, siano proprio queste a doversi esprimere: “Quello di cui dovremmo farci garanti e promotori – spiega Minardo – è solo che da partendo questo tavolo di liste civiche che abbiamo già insediato, si riesca poi a fare quadrato attorno a poche opzioni senza creare un’eccessiva frammentazione. Con Scicli popolare (come aveva dichiarato nei giorni scorsi anche il portavoce Enzo Giannone, ndr) abbiamo detto chiaramente che i partiti, noi stessi, dobbiamo fare un passo indietro, cercare progetti utili per la città e fare in modo di ritrovarsi uniti attorno a una candidatura frutto della società civile. L’esperienza ci insegna che in occasione delle elezioni amministrative ciò che si rivela vincente può essere solo un progetto locale, legato alla città. Quanto alle cosiddette coperture politiche, io mi dichiaro sin d’ora disponibile, come peraltro ho già dimostrato, a sostenere a Roma sin dal giorno tutte le istanze legittime della città, a prescindere da chi sarà il vincitore”.
[Fonte La Sicilia]