Si staglia gigantesco e assorto il volto barbuto – volutamente ispirato a una fisionomia iblea – del “Giardiniere” dipinto dall’artista australiano Fintan Magee. Un ritratto d’impressionante realismo, che sembra – come è nello stile del writer – emergere nella sua imponenza dalla base statica del palazzo che è stato usato come tela: un grande edificio che sovrasta il piazzale del mercato, nel quartiere Selvaggio. Con questo ultimo tassello si completa il macroscopico puzzle di questa seconda edizione di Ragusa FestiWall.
Nel corso delle due settimane precedenti, infatti, avevano visto la luce il grande dipinto astratto realizzato dal tedesco SatOne sulla facciata del quartier generalee di via Berlinguer, “Neighbors Envy (l’invidia dei vicini)”e le anfore in bilico su se stesse disegnate da Agostino Iacurci, unico italiano della cinquina, su un palazzo di via Anfuso. Un omaggio, questo “Immobile”, alla fragilità degli equilibri e della bellezza.
Un omaggio è anche quello realizzato dallo statunitense Evoca1, che con FestiWall ha per la prima volta lavorato in Italia. Nel suo dipinto che campeggia in via Caronia un riferimento, tinteggiato in magistrale chiaroscuro, ai pericoli che chi ama è disposto a correre. La fiducia bambina aspetta la freccia che centri la mela posta sul suo capo, e senza timore si prepara offrire altri bersagli, che paziente tiene tra le mani.
Storia a sé quella della spagnola Hyuro, invece, che sulla sua murata di via don Mattia Nobile ha voluto realizzare la “sua” personale lettura della storia di Maria Occhipinti, la scrittrice anarchica ragusana che durante la seconda guerra mondiale, incinta di cinque mesi, ebbe il coraggio di opporsi al rastrellamento dei giovani ragusani rischiando la sua vita al grido di “Non si parte”.
“Un’edizione – commentano i due organizzatori Vincenzo Cascone e Antonio Sortino – che è stata capace di andare addirittura oltre le aspettative”, dando valore al lungo lavoro di allestimento e preparazione. Un lavoro di squadra che, sottolineano ancora gli organizzatori, ha coinvolto in primo luogo cinque artisti di “infinita umanità”, ma allo stesso tempo volontari, amici, imprenditori, sponsor e sostenitori che hanno reso possibile realizare l’evento: uno su tutti, il Comune di Ragusa che dal primo anno sposa e appoggia la manifestazione volta alla riqualificazione del tessuto urbano. E poi Camera di Commercio, Bapr, Leggio’s Colors, Bubalus, Argo Software, Bonajuto, Moak, Cora banche, Prima Classe, Siet, Sergio Tumino, Tecnofly, NovaQuadri, gruppo Despar, Blunova, Astra, Groupama, Graffitishop, Mtn. Da ricordare inoltre anche la collaborazione preziosa dell’Istituto autonomono case popolari. È a tutte queste persone e questi enti che va, da partedell’organizzazione, il più sentito ringraziamento.
E l’appuntamento alla prossima edizione.