L’omaggio di FestiWall a Maria Occhipinti. Domani l’ultimo artista all’opera

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Un’edizione caratterizzata da attese conferme e grandi sorprese. Si conclude in grande stile il secondo anno di FestiWall, la rassegna di arte pubblica più meridionale d’Italia: con ben due riuscitissime feste e quattro opere d’arte sulle murate esterne degli edifici ex Iacp del popolare quartiere Selvaggio, più una ancora da realizzare.

Sono infatti ultimati e bellissimi il grande dipinto astratto realizzato dal tedesco SatOne sulla facciata del quartier generale di via Berlinguer, e le anfore in bilico su se stesse disegnate da Agostino Iacurci, unico italiano della cinquina, su un palazzo di via Anfuso. Un omaggio, questo “Immobile”, alla fragilità degli equilibri e della bellezza.

Un omaggio è anche quello realizzato dallo statunitense Evoca1, che con FestiWall ha per la prima volta lavorato in Italia. Nel suo dipinto che campeggia in via Caronia un riferimento, tinteggiato in magistrale chiaroscuro, ai pericoli che chi ama è disposto a correre.

Storia a sè quella della spagnola Hyuro, invece, che sulla sua murata di via don Mattia Nobile ha voluto realizzare la “sua” personale lettura della storia di Maria Occhipinti, la scrittrice anarchica ragusana che durante la seconda guerra mondiale, incinta di cinque mesi, ebbe il coraggio di opporsi al rastrellamento dei giovani ragusani rischiando la sua vita al grido di “Non si parte”.

Nel suo nome si è realizzato quest’anno uno dei “fuori programma” più significativi dell’edizione: un momento conviviale organizzato dai condomini del palazzo di Via Don Mattia Nobile che, nella giornata di sabato, hanno voluto celebrare la memoria della grande ragusana invitando l’artista che le sta rendendo omaggio e i parenti della Occhipinti, oltre naturalmente agli organizzatori della manifestazione. «Un atto dovuto» commentano Cascone e Sortino, anime di FestiWall, «un bel passaggio di testimone della memoria». La sorella della Occhipinti, Rosina, e la nipote Lorenza hanno voluto donare all’artista “Una donna di Ragusa”, il libro memoriale scritto da Maria nel suo peregrinare.

Altro momento di socialità sotto il muro quello regalato dal jazzista Gianni Gebbia e dalla sua crew che, dopo l’esibizione “ufficiale” di giovedì sera, hanno regalato un live improvvisato nella giornata di venerdì. Ospite d’eccezione il jazzista John Ingle, mostro sacro della musica, che, in Sicilia per un tour, ha voluto deviare la sua tabella di marcia per incontrare Gebbia proprio a FestiWall, e donare così a Ragusa il piacere di un live fuori programma.

Programmati e riusciti, invece, i momenti live che hanno animato la ex residenza per anziani di via Berlinguer. Sono stati circa duemila i ragazzi che nella serata di venerdì hanno animato il quartier generale, ballando sulla musica di Stokka & Mad Buddy.

La stessa folla che nella serata di sabato ha voluto salutare questa edizione sulle note di Sound Butik Social Club.

Un grande successo hanno riscosso anche le attività collaterali del festival: dopo le mostre e i workshop, nel weekend è stata la volta di FestiWall Off Dis/Fare rete, la call per atisti che ha portato 15 writers emergenti provenienti da tutta Italia a dipingere i 600 mq di muro perimetrale intorno allo stadio di Ragusa, grazie alla collaborazione con Graffitishop e con Leggio’s Colors, che come sempre ha voluto donare i materiali agli artisti.

FestiWall non finisce qui: da lunedì prenderà il via l’ultimo cantiere di live painting: quello che vedrà sul muro l’australiano Fintan Magee.