Omicidio Nicosia: freddato con tre colpi al petto. Giallo sul movente

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La foto della vittima e il luogo dell'omicidio

Tre colpi di fucile esplosi al torace. Così è stato freddato stamani Salvatore Nicosia, 39enne di Vittoria, titolare di un punto vendita di autoricambi lungo la Vittoria Santa Croce.

Sposato e con due figlie, era incensurato.

Considerate le modalità, su cui stanno indagando gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria, rispettivamente diretti da Nino Ciavola e Rosario Amarù non si escluderebbe che ad agire siano state due persone.

I killer sarebbero poi fuggiti a bordo del furgone della vittima, ritrovato nel tardo pomeriggio in contrada Resinè, nel territorio di Vittoria. Due gli interrogativi che verrebbe da porre. Come avrebbero fatto i due a raggiungere il punto vendita luogo deputato all’esecuzione se poi sono fuggiti a bordo del furgone della vittima? E dopo aver abbandonato il mezzo, avevano un’auto pulita o sarebbe intervenuto un ulteriore complice?

Tra l’altro, il luogo isolato in cui si è consumato l’omicidio non avrebbe fatto registrare la presenza di persone o testimoni che avrebbero potuto udire qualcosa, tra cui i colpi di fucile, e dare l’allarme, dunque sarebbe trascorsa almeno un’ora tra l’esecuzione e l’intervento della polizia. Lasso di tempo che avrebbe consentito al killer di dileguarsi.

Per tutta la giornata oltre agli investigatori, presenti sul posto gli uomini della scientifica per repertare gli elementi utili al proseguo dell’attività investigativa. Nel volgere di poco, giunti sul posto anche familiari e amici che puntualmente sarebbero stati sentiti dagli inquirenti negli uffici del commissariato di Vittoria per tentare di diradare la nube che al momento graverebbe su questo fatto di sangue in ordine all’identità di chi ha sparato e sul movente.

Al momento gli investigatori si sentirebbero di escludere, dal range delle ipotesi, la pista mafiosa e quella passionale.