Aste giudiziarie, Corrado Giuga torna in possesso del suo capannone

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Il territorio ragusano è piegato sotto il peso di migliaia di aste giudiziarie che muovono gli interessi di pochi a discapito di cittadini e imprenditori con un ritmo sempre più serrato.

Un caso positivo è quello di Corrado Giuga che dopo tante drammatiche vicissitudini, che lo hanno visto dormire per mesi nel suo capannone e minacciare di darsi fuoco o lanciarsi nel vuoto all’arrivo delle forze dell’ordine per lo sfratto, oggi torna in possesso della sua azienda ricomprata dai figli dopo che è stato assegnato alla loro impresa, un lotto di lavori per l’autostrada Siracusa Gela. Con lui ritornano ad una vita dignitosa anche quindici padri di famiglia, lavoratori che da oggi hanno di nuovo un futuro.

In Provincia di Ragusa c’è il maggior numero di aste che sta colpendo la parte più ricca dell’economia della Sicilia –  ha spiegato Giovanni Giuga, avvocato dell’imprenditore Corrado Giuga – la crisi qui non è un’invenzione e quindi non si possono attuare le stesse modalità di esproprio come in altre zone per imprenditori inadempienti. Qualcuno in Tribunale deve capire che piuttosto che accelerare si deve decelerare e consentire agli imprenditori di recuperare quello che hanno perduto. Il caso Giuga dimostra che se agli imprenditori viene data una chance possono risollevarsi. Il messaggio è rivolto a chi ha in mano questi procedimenti particolarmente accaniti sul territorio ragusano. Si deve dare tregua a questi imprenditori prima che succedano delle tragedie come è già successo e come Corrado Giuga ci è andato vicino”.

Mariano Ferro, leader dei Forconi, presente questa mattina ha sottolineato come sia importante rimettere in moto l’economia del territorio, far ripartire lavoro e imprese: “Non si deve attanagliare gli imprenditori con aste sempre più repentine e numerose, ma lasciare che possano risollevarsi per rimettere in moto la propria azienda e l’economia stessa, linfa vitale del nostro territorio”.

Presente anche Angelo Giacchi, l’imprenditore vittoriese che da tempo lotta contro l’accanimento delle aste giudiziarie e che ha anche intrapreso lo sciopero della fame: “Le leggi ingiuste non posso fare parte di un Paese civile e io continuerò a lottare per cambiarle”, ha dichiarato l’imprenditore, sottolineando quella che ha definito la fortuna di Giuga per il settore in cui lavora che è in ripresa, mentre nell’agricoltura, il suo settore, nulla è cambiato, tutto è fermo.

Il caso di Corrado Giuga, così come pochi altri casi sporadici, resta un epilogo positivo in uno scenario drammatico, come spiega Piero Bellaera, responsabile dei Foconi Modica: “Domani mattina un imprenditore modicano subirà lo sfatto dalla sua abitazione. Uno sfratto ancora più assurdo dato che la casa non è ancora stata assegnata all’asta ma il giudice ha stabilito che con lui dentro è poco “appetibile” per gli acquirenti e quindi viene buttato fuori nonostante sia gravemente malato di una patologia vascolare. Dovrebbe farsi ricoverare in ospedale ma ha paura ha lasciare la casa dove vive con la moglie e il figlio. Storie di grande drammaticità per cui nessuno interviene. Nessun politico regionale o locale fa nulla per fermare questo assurdo meccanismo”, tuona Piero Bellaera che assicura battaglia:  “Così come abbiamo fatto per Corrado Giuga e per molti altri, non ci fermeremo e domani saremo al fianco di questo imprenditore per fermare questa atrocità”.