Questa mattina seduta ‘breve’ per il processo a carico di Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio.
Nel corso dell’udienza davanti al Gip Andrea Reale, la difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Francesco Villardita, ha depositato una perizia secondo la quale il bambino sarebbe stato strangolato con un cavetto usb (come sostiene la Panarello) e non con delle fascette (come più volte chiarito dal medico legale che ha effettuato l’autopsia).
“La consulenza medico legale che depositiamo – ha spiegato l’avvocato Villardita – ribalta in maniera definitiva la questione dell’arma del delitto”.
“Abbiamo una consulenza medico legale e bioingegneristica che dimostra la compatibilità della fascetta Usb con il solco lasciato sul collo del bambino – ha aggiunto Villardita – accompagnata da fotografie e da indagini con manichini biomedici”.
Si tornerà in aula il 26 settembre per le dichiarazioni della Panarello e poi il 3, 5 e 7 ottobre.