L’estate come stagione di vacanze e relax, ma anche come momento di transito per chi sta concludendo un percorso di studi e si appresta ad entrare in una nuova fase della vita spesso piena di incertezze. In questo periodo, i giovani si pongono tante domande: “Avrò scelto la facoltà giusta per me? Meglio continuare a studiare o lavorare? Adesso che sono laureato troverò un lavoro?”.
I quesiti sono tanti e le risposte dipendono essenzialmente da ognuno di noi, dalle nostre aspirazioni e capacità. Ne è convinto il giovane ragusano Simone Digrandi, autore del libro Dipende da te pubblicato a gennaio dalla Wormdage Edizioni, casa editrice palermitana che con la vendita dei libri sostiene iniziative sociale.
Un’opera di centosessanta pagine in cui l’autore racconta le sue esperienze nell’ambito lavorativo, sociale e culturale, con la speranza che possano essere d’ispirazione per i ragazzi che devono ancora trovare la loro strada, ma anche per i genitori, che oggi più che mai devono sostenere i figli nel trovare il loro posto nel mondo. Una lettura giusta per l’estate, per arrivare a settembre con un nuovo entusiasmo.
Sei mesi di Dipende da te. Un libro nato in pieno inverno, ma che è anche un’ottima lettura per l’estate.
Sei mesi favolosi, durante i quali abbiamo girato mezza Sicilia tra presentazioni e incontri nelle scuole. Momenti bellissimi di confronto, di crescita, di “lancio di una speranza” che spero molti ragazzi abbiano raccolto!
È vero, il libro è nato in inverno ma ha una “freschezza” tutta sua, che gli permette di essere utile in qualsiasi momento dell’anno, anzi può aiutare un giovane ad entrare in una nuova “stagione” che è tutt’altro che climatologica: è un nuovo e speciale momento della propria vita, durante il quale costruire qualcosa di particolare, grazie alla riscoperta di sé e di ciò che ha attorno… e proprio l’estate, fase di relax ma anche di riflessione, può essere un ottimo momento per leggerlo!
L’estate dunque come stagione di transito che spesso chiude un percorso per aprirne un altro. Pensiamo ad esempio ai ragazzi che stanno affrontando gli esami di maturità o a chi deve dare gli ultimi esami per laurearsi. In che modo Dipende da te può aiutare chi si trova in questo particolare momento?
Dipende da te può essere utile proprio per chi sta concludendo un percorso di studio e, quindi, si sta sicuramente ponendo tante domande, magari con in mano poche certezze e in mente tanti dubbi. C’è chi ad esempio non sa se proseguire con la fase universitaria o se buttarsi nel mondo del lavoro, c’è chi non sa quanto vale e cosa può fare nella vita, o chi ha terminato tutta la propria fase di studio, compresa quella universitaria, e si trova sbarrate tutte le porte. Il libro permette di guardare queste fasi così delicate e brutte sotto una nuova prospettiva, permette di analizzare la propria vita sotto un nuovo punto di vista cioè quello delle proprie capacità che diventano possibile “creazione di un futuro” restituendo una nuova immagine di sé e, magari, nuove possibilità di scelta… Molto spesso, durante le presentazioni, alcuni genitori hanno acquistato una copia del libro chiedendomi di autografarla con dedica al figlio o al nipote proprio perché “in una fase difficile” o “appena laureato” e quindi desideroso di risposte… Dipende da te, davanti a tutto questo, prova a dare qualche buona soluzione!
Il libro si rivolge ai giovani, ma dà spunti su cui riflettere ai lettori di tutte le età.
Lo fa nella misura in cui un lettore adulto, possibilmente genitore, si possa rendere conto sostanzialmente di due cose: da un lato, che il futuro dei propri figli probabilmente non sarà com’è stato il proprio – molti genitori sono rimasti ad esempio con l’idea del “figlio che si sistema” con il posto fisso, scartando e/o non accettando l’idea che possa farlo con un lavoro in proprio, circondandosi di pregiudiziali e dubbi non riuscendo quindi a sostenere il figlio che prende altre strade – dall’altro, di conseguenza, che dovrà sostenerlo in una maniera diversa e non prevista. è il momento in cui un genitore non stia a pensare “dove si sistemerà” il figlio, ma “quanto vale” e “cosa può creare con la situazione attuale”.
Spesso parli del tuo libro come di un seme che va coltivato. Chi speri possa raccogliere questo seme?
Il seme è il principio del cambiamento, può e deve nascere dentro il cuore di ogni giovane, il quale se lo coltiva bene può raccogliere buoni frutti. Cosa c’è dentro quel seme? Un pizzico di speranza, un pochino di consapevolezza e un pezzetto di ottimismo. Se coltivato – scoprendo e focalizzandosi sulla propria passione e/o competenza, confrontandosi con gli altri e con ciò che c’è in giro, facendosi consigliare, iniziare a pensare a cosa si può fare per il proprio futuro, iniziando a fare qualche tentativo – il seme può diventare qualcosa di importante, pieno di buoni frutti… Ovviamente coltivando il tutto con una buona dose di pazienza e del sano ottimismo! Tutti possiamo essere speciali, tutti possiamo fare qualcosa di importante, tutti possiamo creare… basta iniziare a crederci!