Fornace Penna abbandonata e lavori edili sulle dune di Marina di Modica

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Il deputato Giorgio Assenza, componente della quarta commissione territorio e ambiente all’Ars e membro della commissione antimafia, ha presentato un’interrogazione con richiesta di audizione in merito alla questione della Fornace Penna e della tutela delle dune a Marina di Modica, in zona ex Itaparica, dove da settimane sono in corso dei lavori edili.

Per quanto riguarda la struttura della ex Fornace Penna il deputato di Forza Italia chiede conto e ragione dell’impegno preso con tanto di decreto nel 2005 con uno stanziamento da parte dell’Assessore ai Beni Culturali di cinquecentomila euro come contributo a favore dei proprietari per la messa in sicurezza del monumento.

“Negli anni successivi per una serie di inadempienze la somma iniziale stanziata venne prima decurtata del 50% e poi ulteriormente ridotta fino alla cifra di 165.000 euro ad oggi non utilizzabile in quanto la somma impegnata con apposito decreto era superiore – scrive Assenza – Di contro nessuna iniziativa mirata di carattere normativo e specifico è stata posta in essere per la somma di cui sopra e permanendo la totale inerzia da parte dei proprietari, le già precarie condizioni in cui versa il monumento, di recente interessato da ulteriori crolli , distacchi e cedimenti strutturali, si sono acuite, mettendo in serio pericolo la sussistenza della struttura stessa. L’Assessore ai Beni Culturali, allora in carica, durante la seduta, al fine di recuperare le somme necessarie per la messa in sicurezza della Fornace Penna, aveva segnalato la possibilità di attingere dalle risorse comunitarie destinate alla valorizzazione dei siti indicati dall’Unesco patrimonio comune dell’umanità”.

Nella stessa seduta sono state snocciolate cifre sulle risorse finanziarie disponibili per il settore della cultura nella programmazione comunitaria 2014/2020, dopo di ciò il silenzio più assoluto ha fatto scivolare la problematica dell’ex Fornace Penna nel dimenticatoio”. Assenza chiama quindi in audizione alla commissione all’Ars, la soprintendenza di Ragusa, la triade commissariale di Scicli e l’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

Nella medesima audizione, che si svolgerà nel mese di luglio, sono chiamati in causa anche il primo cittadino di Modica, Ignazio Abbate, la Capitaneria di Porto e l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente per fare luce su quanto sta succedendo tra le dune di Marina di Modica nell’area dell’ex Itaparica. Da settimane, infatti, Legambiente Melograno e Maurizio Villaggio, componente del gruppo di Forza Italia all’Ars, hanno raccolto le segnalazioni di tanti residenti e villeggianti che chiedono cosa stia capitando tra le dune dell’ex Itaparica, dove sono evidenti dei lavori edili con tanto di betoniera. Un’area che data la sua particolare caratteristica faunistica e paesaggistica è considerata zona Sic, una zona di interesse comunitario, così come cita anche il cartello all’ingresso dei lavori in corso.

Giorgio Assenza, sollecitato da Villaggio, ha chiesto, quindi, un’audizione per chiedere all’amministrazione cosa si stia costruendo e con quali modalità, nella zona comunitaria.

Nell’interrogazione Assenza scrive: “L’imponente dispiego di mezzi e uomini impegnati nei lavori, nonché la vasta area del parcheggio impegnata nella sovra elevazione di più piani sta allarmando notevolmente quanti risiedono e villeggiano nella frazione balneare modicana, perché nonostante il cantiere sia recintato e apparentemente messo in sicurezza è sprovvisto di qualsiasi cartello che possa indicare quanto previsto dalla legge, ovvero progetto, concessione, inizio lavori, direzione dei lavori. Tutto ciò in un luogo che è stato già oggetto di speculazione edilizia e dove ancora sono presenti le macerie di un ex stabilimento balneare, che insiste sulle dune (che con la loro straordinaria bellezza rendono unica la spiaggia di marina di Modica), e che insieme alle fondazioni di villette mai completate, fanno da ‘cornice’ ad uno degli scorci più belli della cittadina ragusana, purtroppo deturpato dai segni dell’incuria”.