Il corto Last Ship vince il premio del pubblico al Brooklyn Film Festival

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Da soli e senza ricchi sponsor alle spalle, e senza neanche il conforto delle locali Istituzioni, si sono imbarcati in una elettrizzante e stimolante avventura, realizzato  un corto  e partecipato alle selezioni  della  più importante kermesse mondiale del settore; hanno superato la concorrenza di oltre 2.800 film provenienti da 113 paesi, e sono stati ammessi  alla fase finale ad  inizio giugno del Festival nella metropoli  statunitense, unici a rappresentare l’Italia.  Come una moderna Cenerentola al cospetto di  ricche e avvenenti fanciulle, realizzano un sogno inimmaginabile all’inizio della loro avventura, aggiudicandosi   l’Audience Award, il premio più significativo per misurare l’interessamento del pubblico.

E’ un trionfo, con tanti produttori americani pronti ad accendere un faro e  ad interessarsi di questi tre bravi e talentuosi  cineasti locali, che hanno promosso la città di Ragusa in un contesto di assoluto prestigio e in una ribalta internazionale. E pensare che alla loro partenza nessuno aveva dato il minimo credito al loro lavoro, maturato nell’indifferenza anche delle Istituzioni, pur compulsate dai ragazzi.

Una bella storia davvero, che dimostra come  nessun traguardo sia vietato , anche il più difficile, solo che si voglia credere nei propri mezzi, con entusiasmo, umiltà e voglia di misurare le proprie capacità in contesti stimolanti e gratificanti.

“LAST SHIP” è un documentario breve girato ad Acitrezza, negli stessi luoghi dove Luchino Visconti nel 1948 realizzava il suo “La Terra Trema”. Lì da quattro generazioni una famiglia di maestri d’ascia tra alterne vicende ha costruito imbarcazioni fino ai nostri giorni; ma oggi quest’antica arte è destinata a scomparire.

Last Ship è la muta testimonianza di una memoria ormai perduta – racconta il regista Daniele Ragusa  – il racconto di un lento declino, dell’ineluttabilità degli eventi, di qualcosa che vive solo nelle crepe delle mani e nelle rughe dei volti”.

I tre autori si sono posti nella posizione di osservatori lontani, cercando di non infrangere un  mondo ammirato  dalla lente della macchina da presa ma adeguandosi  al lento trascorrere del tempo. Prima ancora che una storia, hanno cercato di raccontare i “momenti morti”. Last Ship è un documentario breve che potrebbe anche essere un vecchio album di famiglia. Di quelli da sfogliare con malinconia, sperando che qualcosa di quel primitivismo possa essere salvaguardato anche dentro il nostro mondo.

Una storia da conoscere e raccontare, intessuta di talento e di umiltà, senza superbia  o arroganza, come  spesso succede ai giovani baciati da un improvviso successo. Una storia vera ed autentica, che spesso piace raccontare all’Ass. Ragusani nel Mondo, che sin dall’inizio ha seguito con interesse il sogno  americano dei tre giovani .