È stato presentato a Ragusa il libro di Michela Marzano ‘Papà, Mamma e Gender’. Gremita ieri sera la sala Avis, in tanti hanno risposto all’invito della sezione ragusana di Agedo, partecipando all’incontro con la Marzano, docente di filosofia all’Università Paris V° René Descartes – SHS Sorbonne, dal 2013 deputata al Parlamento, molto conosciuta per la lotta nell’affermazione dei diritti civili.
A dialogare con l’autrice, Biagio Guastella, ragusano trapiantato in Francia da quattro anni, dottorando di filosofia. “Considero questo libro un regalo all’Italia da parte di Michela, la quale con grande capacità comunicativa, lontano dal pomposo linguaggio accademico, affronta una tematica in Italia molto sentita e dibattuta, spesso con grande (e voluta) confusione concettuale. Michela usa una filosofia che parla alle persone di temi della vita quotidiana, una filosofia che ci aiuta quindi a capire il mondo, come va e come dovrebbe andare“.
Biagio ha deciso di vivere in Francia, dove la parità di genere è sentita non solo garantita a parole. Una critica all’Italia e soprattutto alla sua città. “In provincia di Ragusa il fenomeno della non accettazione è forte. Non è possibile nemmeno immaginare una famiglia nel futuro, sono trattato come un cittadino di serie B. In particolare, nelle realtà di provincia, c’è una omosessualità tollerata quando è nascosta. Se col mio compagno passeggiavamo mano nella mano eravamo oggetto di discriminazione continua. In molti vanno via per vivere in maniera serena. C’è quindi tanto lavoro da fare“.
Un lavoro principalmente culturale, per promuovere l’uguaglianza di tutti e di tutte. “In Italia è stata approvata di recente la legge sulle unioni civili – ha affermato Michela Marzano – una legge azzoppata che è nata vecchia, assomiglia alla legge sui Pax approvata in Francia nel 1999. Di strada da fare ce n’è ancora molta, soprattutto dal punto di vista educativo“.
Ricominciare dall’abc, ripartendo dai concetti base, eliminando tutte le sovrastrutture che sembrano montate ad arte per non fare arrivare al nocciolo della questione. Viene ribadito un concetto semplice, in Italia purtroppo costantemente tradito: “Occorre cercare di spiegare che siamo tutte e tutti uguali, indipendentemente dalle nostre differenze e che l’orientamento sessuale è solo una delle tante differenze che ci caratterizzano“.
Tra i tanti pregiudizi che Michela sta tentando di scardinare, come quello della teoria “gender”. Una polemica nata in Francia nel 2013 nel momento in cui si dibatteva sul matrimonio egualitario, che oltralpe si è spenta immediatamente dopo l’approvazione della legge ma che in Italia è cresciuta e non accenna ancora a smontarsi. “Gender è solamente il termine inglese per definire ‘genere’ – ha sottolineato – nel mio libro cerco di spiegare cosa sono gli studi di genere e l’importanza dell’educazione di genere sin dalle scuole. D’altra parte abbiamo costantemente sotto gli occhi tragici episodi di femminicidio, di uomini che considerano oggetti di proprietà le loro compagne. O di bullismo, con ragazzi vittime di feroci attacchi per la loro diversità. Dobbiamo urgentemente decostruire gli stereotipi, ricominciando dalla differenza di sesso, identità di genere, per poi arrivare al concetto di famiglie. Se non si affronta di petto la tematica dell’uguaglianza – ha concluso – è chiaro che ci si ritrova con delle situazioni che sfuggono di mano, come appunto delle violenze, del bullismo, della discriminazione“.