Ha sfiorato per un soffio i diecimila voti al primo turno, con una percentuale del 35,61%. Moscato commenta il risultato ottenuto e guarda al prosieguo della campagna elettorale in vista del ballottaggio del 19 giugno.
Che analisi ha fatto del voto del primo turno?
“L’analisi è molto semplice. Vittoria ha bocciato nettamente l’amministrazione uscente e tutte le espressioni del passato premiando il cambiamento e le forze antisistema. La mia coalizione di liste civiche ha avuto una affermazione netta e un grandissimo consenso e altre forze che si sono affacciate per la prima volta nel panorama politico cittadino, senza legami con il passato, hanno espresso buoni risultati. Quindi la strada è tracciata ed è quella che parla di futuro e di cambiamento ed è quella che noi incarniamo”.
Ci saranno apparentamenti o alleanze? Con chi parlerà in vista del secondo turno?
“Su questo argomento siamo stati chiarissimi sin dall’inizio. Il 3 gennaio, in occasione della presentazione alla città del nostro progetto civico, abbiamo detto che in caso di secondo turno non ci saremo alleati con nessun partito o movimento. Noi ci alleiamo soltanto con i cittadini che vogliono cambiare e che vogliono affidare il loro futuro a una nuova classe dirigente. Per tenere fede a questo impegno abbiamo già nominato cinque assessori su cinque: da noi non ci sono spazi di trattativa. Siamo liberi e nessuno può ricattarci o tirarci la giacca. Anche questo vuol dire cambiamento. Abbiamo mandato in soffitta i metodi della vecchia politica”.
Come proseguirà la sua campagna elettorale e su quali temi batterà principalmente?
“Proseguirà semplicemente come è stata sinora: tra la gente e nei quartieri. Siamo stati gli unici a incontrare casa per casa i vittoriesi e devo ringraziarli perché ci hanno aperto le porte con il sorriso e siamo stati capaci di trasmettere un sogno. Devo ringraziare i miei 96 candidati, che io chiamo i miei leoni, perché con grande passione hanno trasmesso un entusiasmo contagioso alla città e non si sono mai risparmiati. Continueremo a stare tra la gente e a parlare dei nostri programmi con il sorriso, la gioia e la serenità che ci ha contraddistinti perché siamo lontani da una politica dell’insulto e della rabbia che spesso ha ammorbato Vittoria. Dobbiamo ripartire da due punti cardine: l’agricoltura e il turismo che dovranno svilupparsi in simbiosi. I nostri figli a causa della miopia della classe politica che ja governato ininterrottamente per 40 anni a Vittoria sono costretti a scappare perché senza alcuna speranza. Noi vogliamo restituire speranza, prospettive e l’orgoglio di essere vittoriesi”.