21 studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Ragusa (IV A, IV G e IV D), guidati dalle docenti prof. Tina Petrolito e prof. Maria Grazia Firrito e dal Presidente del Consiglio d’Istituto, Dr. Gian Piero Saladino, hanno partecipato al progetto legalità promosso dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone” e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che li ha visti appassionati esploratori dei luoghi e degli eventi della lotta alla mafia.
Domenica 22, partendo all’alba da Ragusa, i ragazzi sono andati anzitutto a visitare la stele dedicata a Giovanni e Francesca Falcone e agli uomini della loro scorta, eretta nel “parco degli ulivi” di Capaci, proprio nel luogo in cui la mafia fece esplodere le auto con cui tornavano dall’aeroporto di Punta Raisi a Palermo. E lì, ricordando quel tragico evento che tolse la vita a indimenticabili servitori dello Stato e della Giustizia con la “G” maiuscola, gli studenti del Fermi si sono stretti in una catena di braccia alzate, condividendo la memoria degli eroi e la speranza comune per un futuro migliore.
Subito dopo, il gruppo si è “inerpicato” lungo le brulle montagne dell’interno della Sicilia, scenario di tanti attentati di mafia, fino a raggiungere Corleone, dove la delegata per la formazione del CIDMA, Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e Antimafia, ha illustrato la ricchezza dei documenti originali sulle indagini e sui processi antimafia, molti dei quali vergati dai giudici Falcone e Borsellino, contro i grandi capimafia, Totò Riina, Bernardo Provenzano, Giuseppe e Michele Greco, e la bellezza simbolica delle fotografie dei morti ammazzati della brava fotografa Letizia Battaglia.
La giornata si è conclusa con la visita alla chiesa di San Domenico a Palermo, dove dall’anno scorso riposa la salma di Giovanni Falcone, per assistere alla performance “I nomi della giustizia – Luci della memoria”. In ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in testa alle sue navate laterali della chiesa, due teli bianchi riportano i nomi di chi ha perso la vita per mano mafiosa, accompagnati da una serie di candele, una per ciascun nome, disposte e accese da studenti di alcune scuole italiane. Gli studenti hanno sostato commossi davanti alla salma di Giovanni Falcone.
L’esperienza ha avuto seguito nella giornata di oggi, con la partecipazione alla cerimonia ufficiale nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, alla presenza del Presidente della Repubblica, e con la pièce al Teatro Biondo intitolata “Dieci storie proprio così” sulle principali vicende meritevoli della memoria collettiva e dell’azione di cittadinanza responsabile dei giovani siciliani, e poi il raduno a piazza della Magione da dove ha preso vita il corteo che ha raggiunto, attraversando le vie principali della città panormita, l’albero Falcone, dove la due giorni si è conclusa con un minuto di silenzio.
Nulla da dire: due giornate faticose ma intense, che mostrano come certa scuola italiana sappia entrare comunque, profondamente, nel cuore e nella coscienza civile delle giovani generazioni.
Il presidente del Consiglio comunale, Antonio Tringali, ha lanciato un sentito ringraziamento agli studenti del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Ragusa che oggi hanno rappresentato la Sicilia alla manifestazione nazionale di commemorazione della strage di Capaci, nell’aula bunker di Palermo. “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono e saranno dei fari che illuminano la strada della lotta alla mafia. Oggi, giorno in cui si ricorda la strage di Capaci, il mio pensiero si affianca a quello di tanti giovani che si ritrovano a Palermo per la commemorazione ufficiale. Tra questi giovani ci sono anche alcuni studenti del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Ragusa, accompagnati dalla docente Tina Petrolito e da altri suoi colleghi. Sono stati selezionati dalla Fondazione Falcone come unico istituto medio superiore siciliano per rappresentare la regione alla manifestazione nazionale. Hanno realizzato un video dedicato alle vittime della mafia. Un modo intelligente e al tempo stesso ricco di quell’espressività artistica di cui solo i giovani sanno esserne veri interpreti e protagonisti. Credo che a loro e ai loro docenti debba andare il ringraziamento della città e fin da adesso mi farò parte attiva affinché questo video possa essere spunto di ulteriore riflessione in città, magari prevedendo una diffusione tra le scuole. Non dimenticare mai è il nostro comune obiettivo”.