Falcone, il mio eroe

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Lo ricordo come fosse oggi. Rientrai a casa dopo un pomeriggio spensierato con gli amici. Era stato il compleanno della mia migliore amica e da allora ancora di più non lo scordai mai.

Trovai i miei genitori davanti alla Tv. Lessi nei loro occhi tutta la preoccupazione e la tristezza per ciò che era accaduto. Avevo 14 anni e da lì a breve dovevo affrontare l’esame di terza media. Mi sedetti accanto a loro a guardare quelle immagini che solo dopo assunsero l’importanza che meritavano. Ricordo che mi appassionai tantissimo alla storia di quel giudice di cui forse fino allora non avevo nemmeno sentito parlare. Raccolsi tutti gli articoli dei giornali che parlavano della strage e di Falcone.

Un giornale pubblico ogni settimana, un opuscolo dove imparai a comprendere bene la parola mafia, e soprattutto capì che c’erano degli uomini che lavoravano ogni giorno per combatterla anche a costo della vita.

Non ebbi dubbi, il mio tema sarebbe stato dedicato a lui, a loro. Non potrò mai dimenticare le immagini del funerale, le parole della vedova di Vito Schifani “Io vi perdono ma voi vi dovete mettere in ginocchio” e poi ancora i fischi, le lacrime, gli applausi e la consapevolezza che dentro quella Chiesa forse c’erano anche i mandanti di quell’omicidio. Ed è per questo che ancora oggi per me Falcone resta il mio eroe, lo è di tutti lo so, ma io lo sento un po’ il mio, grazie a lui ho capito tante cose, la sua morte mi ha aperto gli occhi su una realtà che era vicina a me, ma che troppo presa dalle mie cose di adolescente non vedevo.

Non so se la sua morte sia veramente servita a qualcosa, credo e spero di sì, certo che oggi sentire parlare di antimafia mi fa rabbia e mi piacerebbe che ci fosse rispetto per chi la mafia l’ha combattuta davvero ed è anche morto per questo. Credo che se mi dicessero chi è il personaggio a cui vorresti stringere la mano se potessi tornare indietro direi Giovanni Falcone,  a lui dire anche grazie e scusa per tutte quelle volte che giriamo la faccia dall’altra parte e facciamo finta di niente, scusa per il nostro silenzio, per la nostra paura!