Il Piano paesaggistico della provincia di Ragusa è stato definitivamente approvato. Lo strumento di tutela del paesaggio è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, supplemento ordinario, di ieri. Si chiude in questo modo un iter iniziato diversi anni fa ai tempi in cui la dirigenza della Soprintendenza era affidata a Vera Greco.
Il piano era stato esitato favorevolmente dall’Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio a dicembre. Si attendeva, quindi, solo la firma dell’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana. La firma è arrivata, ieri la pubblicazione in Gazzetta, e le norme sono ormai definitive.
Una lunga gestazione, con una serie di confronti e scontri. L’ultimo su un punto centrale che riguarda le costruzioni in zona agricola. Era stato previsto che per tali costruzioni ci volesse l’asseverazione dell’Ispettorato agrario. Nella formula definitiva, però, questa previsione è stata cassata.
Quindi via libera al cemento nelle zone agricole? Assolutamente no. Viene riportato, infatti, in Gazzetta, il verbale dell’Osservatorio in cui si spiega. “Con riferimento all’eliminazione della frase contenuta nel primo comma dall’articolo 42 delle Norme di attuazione del Piano, che recita: le costruzioni comunque devono essere esclusivamente finalizzate alla conduzione agricola del fondo con preventiva asseverazione da parte dell’Ispettorato Agrario o altro ente preposto è giustificata dal fatto che il suo carattere prescrittivo – con riferimento all’eventuale preventiva asseverazione da parte dell’Ispettorato Agrario – esula dalle specifiche competenze della tutela paesaggistica, inscrivendosi nella sfera urbanistica specificamente di competenza comunale”.
Il passaggio è chiaro: la richieste preventiva è legittima, ma a prevederla dev’essere il Comune. Questo vuol dire che la modifica all’articolo 48 del Piano regolatore è assolutamente lecita, e il consiglio comunale può approvarla così com’è nella seduta del 19 maggio.
Un altro nodo riguarderà, invece, lo stop alle trivelle. Sarà una ‘partita’ ardua, in quanto l’orientamento della Regione è quello di rilasciare concessioni senza troppe remore, mentre l’amministrazione comunale ragusana vuole imporre un vincolo, non prevedendo alcuna nuova perforazione nelle campagne iblee.
Lo ‘scontro’ in aula si preannuncia particolarmente duro, anche perché qualche crepa tra i 5 stelle pare si sia aperta. Da un lato l’amministrazione comunale, che non vuole svuotare il provvedimento che tutela le campagne iblee, dall’altro chi sarebbe più propenso a cedere alle richieste di costruttori e associazioni di categoria che puntano a norme assai meno rigide. Uno ‘scontro’ tra due opposte visioni della tutela del bene pubblico, che in questo caso è rappresentato dal paesaggio.
[Fonte Giornale di Sicilia]