Due o tra bandiere blu per la provincia di Ragusa? Tra voci che si rincorrono, cauti ottimismi e mezze conferme, le città iblee si preparano a ricevere l’ambito riconoscimento.
Il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, conferma di avere ricevuto, già venerdì scorso, l’invito a presenziare alla consegna della Bandiera Blu nel corso della cerimonia che si terrà a Roma, il prossimo 11 maggio, nell’aula-convegni del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche). Per la città di Giorgio La Pira si tratta della quattordicesima bandiera blu, una lunga serie di ottimi ‘risultati’ interrotta solo per una breve parenti alcuni anni fa.
Pure il primo cittadino di Ispica, Pierenzo Muraglie, conferma: l’11 maggio riceverà l’ambito riconoscimento assegnato dalla Fee, la Fondazione per l’educazione ambientale.
E Ragusa? Lo scorso anno il capoluogo ibleo non ha ricevuto la Bandiera Blu, e la notizia ha suscitato sia le inevitabili polemiche politiche sia la presa di posizione dell’amministrazione comunale. Il sindaco, Federico Piccitto, ha invitato, quindi, a Ragusa il presidente della Fondazione, Claudio Mazza. In ottobre ha accettato l’invito e ha avuto modo di ammirare il litorale ragusano. Una presenza utile per un confronto in merito ai criteri ed alle modalità di valutazione dell’apposita commissione che esamina le candidature dei comuni italiani al fine del riconoscimento annuale della Bandiera blu.
Una discussione che ha portato buoni frutti per Ragusa? L’invito, secondo indiscrezioni, sarebbe arrivato al Comune capoluogo. Questo potrebbe voler dire che quest’anno Ragusa avrebbe il riconoscimento della Fee. Da Palazzo dell’Aquila, però, non arrivano né conferme né smentite.
Qualche settimana fa, invece, era stata stilata la lista 2016 delle spiagge italiane che hanno conquistato la bandiera verde, che viene assegnata ogni anno dai pediatri italiani. Ben cinque, dunque, le spiagge ‘verdi’ in provincia: il litorale di Casuzze – Caucana – Punta Secca, Santa Maria del Focallo a Ispica, Marina di Ragusa, Raganzino e infine Scoglitti.
[Fonte Giornale di Sicilia]
