Processioni sospese e una decina d’indagati. La risposta della Curia e della Procura di Caltagirone all’episodio del Venerdì santo a San Michele di Ganzaria.
La statua del Cristo morto, in occasione della processione, avrebbe effettuato un tragitto deviando da quello previsto, facendo un ‘inchino’ dinanzi la casa di un boss.
“Dopo quanto avvenuto è necessario fermarsi la magistratura farà chiarezza sull’intera vicenda. E’ evidente, però, che sotto il profilo pastorale sia necessario riflettere su quanto è successo e impegnarsi con le azioni dovute ed appropriate, in particolare per non ferire ulteriormente la devozione autentica e l’accoglienza delle quali la comunità sammichelese ha sempre dato prova” – lo afferma il vescovo della diocesi di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, che aggiunge: “Ho pieno rispetto e fiducia nel lavoro dei carabinieri e della procura. E’ però mio dovere, come pastore di questa porzione del Popolo di Dio che mi è stata affidata, qualora se ne ravvisasse il pericolo, difendere la fede e la tradizione popolare da tutto ciò che è antievangelico”.
Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, la ‘vara’ si è staccata dal corteo principale, rimanendo circa mezz’ora nella zona dove si trova l’abitazione del boss.
Il sindaco si è tolto la fascia tricolore, il parroco si è dissociato. C’è chi ha provato a minimizzare spiegando che si è solo trattato di rispetto per il percorso storico, ma ovviamente le indagini sono in corso e la stessa autorità ecclesiastica ha deciso di intervenire sospendendo al momento le processioni nel comune del calatino.