Cinque stelle a ruota libera: ‘sfiducia’ al sindaco Piccitto e all’assessore Martorana

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Il dado è tratto. Giusto per riprendere l’enorme mole di luoghi comuni che in un paio d’ore di seduta d’aula si sono succeduti senza tregua. La maggioranza sfiducia l’azione amministrativa del sindaco, Federico Piccitto. Ma sceglie una strada trasversale, punta sul suo assessore più vicino, Stefano Martorana.

Una stoccata, meditata (si parlava nei giorni scorsi anche di un’uscita pubblica), dopo il rifiuto di Piccitto di revocare la delega all’assessore Martorana, l’unico scelto dai cittadini tra quelli che siedono oggi in giunta.

A pronunciare l’atto di guerra al sindaco, e con esso all’assessore Martorana, non è stato uno di quei consiglieri maggiormente attivi, come Massimo Agosta (che potrebbe non disdegnare la poltrona di assessore al bilancio), ma Gianluca Leggio. Uno che interviene poco, in realtà come buona parte dei colleghi pentastellati.

Parole che aprono solo formalmente una crisi che si trascina ormai da mesi. Ancora una volta, però, non si è saputa dare una giustificazione all’irrefrenabile voglia di mandar tutto in aria da parte dei consiglieri 5 stelle.

Leggio ha attaccato Martorana su due punti: il bilancio non ancora arrivato in aula e una delibera correttiva richiesta dalla Corte dei conti. Una provocazione la prima (il bilancio di previsione 2016 il 22 marzo suona un po’ come fantascienza, con comuni che hanno approvato il bilancio 2015 un paio di mesi fa), un mero cavillo su un fatto tecnico senza alcun rilievo la seconda. La richiesta di integrazione della Corte dei conti è stata avanzata alla quasi totalità degli enti (più del 90 per cento devono fornire la documentazione).

Leggio ha chiesto al sindaco di “prendere consapevolezza” della situazione, esigendo che “le responsabilità vengano condivise, le decisioni non possono essere stabilite in una stanza”. Poi su Martorana: “Rispetto come persona, ma non per le sue competenze. Le ho dato fiducia per due anni e mezzo, ma adesso la fiducia è finita”.

E poi ha puntato sull’alleato ‘Partecipiamo’, ma con una chiara frecciata al sindaco, che viene fuori così come colui che non sa prendere una decisione. “Partecipiamo fa parte della maggioranza oppure no? Ci fanno la morale con miseria e nobiltà, e poi occupano poltrone” – ha detto Leggio.

La decisione di mettere alla porta ‘Partecipiamo’, tuttavia, ha un unico responsabile: i consiglieri 5 stelle che hanno detto ‘no’ alla rielezione di Iacono. Il sindaco, sull’argomento, non ha messo naso, e ora si trova a mettere una ‘pezza’ su un atto dei consiglieri che ormai maturi per far politica, preferiscono però non assumersi le responsabilità delle loro azioni.

L’opposizione non c’ha pensato due volte. Maurizio Tumino ha chiesto a Martorana e al sindaco di dimettersi, Sonia Migliore più o meno sulla stessa linea. In aula c’era solo l’assessore bersaglio del fuoco amico. Nell’attacco a Piccitto e Martorana, salvi tutti gli altri assessori. Non una parola sulla delibera relativa all’utilizzo dei 600mila euro di royalties dati da Eni per l’elettrodotto. Una ripartizione dei fondi, quella portata in aula dall’assessore Salvatore Corallo, che pone una lunga serie di perplessità che però lasciano imperturbabili i consiglieri.

Il sindaco, ora, non potrà più far finta di nulla: il tempo delle decisioni è scaduto irrimediabilmente.

Per la cronaca, ieri l’aula ha approvato il punto relativo alla delibera della Corte dei Conti e ha anche dato il via libera alla delibera sul bilancio partecipativo, uno dei pochissimi atti prodotti in due anni e mezzo, insieme a un regolamento per fare entrare i cani al cimitero, dai consiglieri 5 stelle.

[Fonte Giornale di Sicilia]