I fiori bianchi che i bambini del catechismo hanno alzato in cielo, accompagnati da qualche lacrima. Con le loro animatrici e catechiste hanno aperto il corteo funebre che ha accompagnato le spoglie di don Mario fino alla Cattedrale, per la celebrazione.
Ma il momento più toccante è stato senza dubbio quello che ha preceduto le esequie. Alle 8 la bara ha lasciato la casa di via De Gasperi ed è stata portata in quella che rimarrà una chiesa ormai a breve, perchè accanto il grande complesso parrocchiale è già pronto.
A fine aprile la consegna dei lavori, entro l’estate il rito di dedicazione. Don Mario conosceva ogni dettaglio, qualche giorno prima aveva visionato le ‘carte’, discusso con chi si occupa dei lavori. Era ormai certo: il suo grande sogno era realizzato.
Nella chiesa San Pio X è stato un via vai di gente, diversi sacerdoti. Il saluto commosso di due confratelli suoi coetanei: padre Azzara e padre Di Natale. Poi è stato il vicario foraneo, don Roberto Asta, a guidare la preghiera prima che il corteo lasciasse la chiesa per raggiungere la Cattedrale.
A San Giovanni tanti sacerdoti, tante gente. Il rito è stato presieduto dal vescovo, Carmelo Cuttitta, e concelebrato anche dal vescovo emerito, Paolo Urso.
Il vescovo Carmelo ha ricordato l’impegno di don Mario nel costruire prima di tutto la comunità parrocchiale e poi per la creazione dell’edificio. “Continui a benedire dal cielo la sua comunità di San Pio X” – ha detto il presule rivolgendosi a don Mario. E alla comunità parrocchiale un appello a seguire l’esempio del loro parroco che ha speso quasi interamente i 50 anni di sacerdozio, festeggiati qualche mese fa, per la comunità parrocchiale della zona di viale Europa.
Anche il consiglio comunale, nella seduta di giovedì, ha reso omaggio al sacerdote, ricordando in particolar modo l’impegno civico, le qualità di fine studioso e di docente appassionato, l’impegno in favore della comunità parrocchiale.