Poco meno di un anno fa era stato lui il primo ad annunciare l’intenzione, poi confermata dai fatti, del Ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio, di mantenere il raddoppio della Ragusa-Catania tra le opere considerate strategiche dal Governo.
Ora che, un anno dopo, finalmente anche il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha firmato il decreto interministeriale, il deputato nazionale del Nuovo Centro Destra Nino Minardo ha preferito restare in silenzio.
“Come mai non ho detto nulla? Perché sento parlare di quest’opera da quand’ero ragazzino, in trent’anni abbiamo sentito valanghe di annunci e noi stessi ne abbiamo fatti. Ora penso che sia il caso di parlare solo quando avremo all’orizzonte almeno la prospettiva di vedere aperto il cantiere”, a domanda risponde Minardo. Come a sottintendere: se si pensa che solo perché alcune carte hanno fatto il loro doveroso passaggio burocratico da una scrivania all’altra degli uffici ministeriali, da una firma all’altra, da qui a breve si vedranno comparire le prime ruspe sugli altopiani ragusani, ci si sbaglia di grosso.
“Per carità – precisa Minardo – è chiaro che la firma da parte di Padoan è un’ottima notizia, che certamente segna un passo avanti verso la realizzazione dell’opera. Ma allo stesso modo penso che ci si possa lanciare in annunci ottimistici solo a patto di sapere essere anche realistici rispetto ai tempi in cui qualunque promessa potrà essere mantenuta”.
Secondo il deputato di Ncd, infatti, a voler porre la questione sul piano della spicciola concretezza, di tempi di attesa ce ne sono ancora un po’: “Adesso dovremo aspettare i primi 60 giorni affinché la Corte dei Conti esamini tutto, registrando il decreto. Superato questo passaggio, il Ministero delle Infrastrutture sarà autorizzato ad investire ufficialmente il concessionario privato dell’incarico di sviluppare la progettazione esecutiva. Gli elaborati dovranno nuovamente essere sottoposti al Ministero per l’approvazione definitiva. Solo dopo questi passaggi si potrà andare verso l’inizio dei lavori: ammesso e non concesso che lungo quest’ultimo tratto di percorso non ci siano ulteriori intoppi, anche banalmente burocratici, non vedremo iniziare il cantiere prima di tre anni, una chiara provocazione la mia e come non mai, stavolta, vorrei essere smentito dai fatti!” .
Minardo stesso, peraltro, suggerisce agli enti locali di prendere precauzioni: “In questa fase sarebbe opportuno, anzi necessario, avviare un confronto con i territori, attivando magari un tavolo tecnico con i Comuni interessati dal tracciato, per vedere sulla carta quali di essi verranno attraversati dall’opera e in che modo, evitando ricorsi”.
Prudenza, dunque, in ogni caso, nel dare ai cittadini l’illusione che la cosa sia ormai fatta. Suggerisco a me stesso e a coloro che hanno a cuore questo territorio di lavorare in silenzio riguardo questa questione, tenendo sempre viva l’azione di contatto con il Ministero e con gli uffici interessati per monitorare e vigilare sugli sviluppi tecnici dell’opera, con l’auspico di poter presto parlare di inizio del cantiere”.
[Fonte La Sicilia]