“Finora che abbiamo ottenuto? Tante chiacchiere, nessuna risposta. E alla fine della settimana perderemo il posto di lavoro. E allora occupiamo l’Aula, un modo per rendere ancora più palese il nostro disagio”. Questi gli animi in Consiglio comunale, quando un gruppo di lavoratori dell’idrico ha deciso per l’occupazione pacifica del massimo consesso cittadino.
Il servizio, al centro anche dell’analisi della commissione Trasparenza, è stat affidato l’11 marzo e partirà giorno 16.
Cosa denuncia il gruppo di lavoratori in protesta? Intanto il licenziamento, secondo il bando redatto dall’Amministrazione, di 6 unità lavorative. Dei 39 dipendenti negli anni impiegati, infatti, al massimo 33 saranno richiamati in servizio. Ed ancora, la contingenza dell’affidamento del servizio comunale con la circolare regionale che dal 17 marzo dovrebbe rivoluzionare la gestione dell’acqua nei Comuni siciliani. “Solamente chi tra di noi rimarrà in servizio giorno 17 avrà la continuità lavorativa nel futuro servizio idrico integrato amministrato dalle ATI”, spiegano i lavoratori seduti negli scranni consiliari, che hanno ricevuto la solidarietà di tutti i consiglieri di opposizione, pronti ad attaccare l’Amministrazione per l’assenza di risposte e per la strategia politica che manda a casa padri di famiglia.
È Maurizio Porsenna a rispondere agli attacchi: “Si tratta di una tematica sempre seguita, nel corso dei mesi e dei tanti incontri con l’Amministrazione. Ricordo che c’è anche un tavolo di concertazione aperto in prefettura, che domani tornerà a riunirsi. Ed ancora, l’Amministrazione ha siglato un protocollo attraverso il quale si impegna a reimpiegare in altri servizi comunali i lavoratori non più impegnati nell’idrico”.