Silenzio, commosso e carico di preghiera. I genitori, i familiari, i tanti amici si sono ritrovati stamane davanti ad una targa coperta dal tricolore. Hanno assistito alla breve cerimonia presieduta dal sindaco, hanno ascoltato le significative parole di padre Raffaele Campailla: “Dono, speranza, gioia. La morte di Laila è stata un tragico evento, che ha colpito tutti, ma i suoi organi hanno ridato la vita a cinque persone. Il massimo gesto di cristiano altruismo”.
Il ricordo di Laila Busacca è vivo, e da oggi verrà arricchito dall’intitolazione di una via del quartiere Nunziata-Pianetti.
Alla cerimonia erano presenti in tanti, ma nessuno ha trovato la forza di parlare. La mamma ha spiegato che le emozioni erano talmente forti da rimanere quasi paralizzata. E quindi lacrime silenziose, nel commosso ricordo della giovane ragusana scomparsa tragicamente nel gennaio 2014.
Ricordo che delinea in maniera significativa l’ex presidente del Consiglio ragusano, Giovanni Iacono, il quale si è intestato la battaglia per far sì che alla concittadina fosse intitolata una strada prima dei dieci anni necessari dalla data della morte, rivolgendosi sia al sindaco che al prefetto. “Il rappresentante del Governo – ha ricordato Iacono – ha fatto un regalo alla città autorizzando l’intitolazione”.
Ecco parte della lettera inviata alle autorità e citata anche nel corso della cerimonia:
“Laila, sposata da diciotto mesi, era una ragazza solare, estroversa, con la gioia di vivere. Gioia che manifestava a chiunque essa incontrava. Tutto questo finiva una domenica sera, il 26 gennaio 2014. La corsa in ospedale, la tac, la diagnosi: il sangue aveva inondato il cervello di Laila. La speranza aveva lasciato il posto alla disperazione. Un aneurisma celebrale, fulminante, devastante, spegneva, per sempre, la carica virale, il sorriso, i sogni, il futuro, la vita. Laila rimane in coma dalla domenica fino al martedì sera, fino a quando l’ultimo encefalogramma non risulta completamente piatto. I genitori vivono un incubo, un dramma indicibile, dichiarano più volte un ‘no’ definitivo all’espianto degli organi. Improvvisamente, ‘non sanno nemmeno loro cosa sia successo’, quel ‘no’ si trasforma in un ‘sì’ convinto e la notte tra il 28 e il 29 gennaio 2014 la giovane vita si spegne, regalandosi ad altre vite. Inizia la catena virtuosa dell’amore e della generosità. Il cuore di Laila è il primo ad essere espiantato nella provincia di Ragusa. Oltre al cuore, volato a Cagliari, il fegato è andato ad un bimbo di Roma, i polmoni a Palermo, un rene a Catania e l’altro rene è rimasto nella nostra provincia. Cinque vite quella notte rinascevano, mentre una se ne andava per sempre”.
Presente alla cerimonia anche il nuovo presidente del Consiglio comunale, Antonio Tringali. “Rappresento la volontà del Consiglio che ha sposato questa iniziativa in ricordo di una nostra concittadina che nella vita, ma anche nella morte, ha rappresentato esempio di gioia e altruismo”.
Quattro palloncini bianchi ed uno rosso a forma di cuore in volo verso il cielo, a rappresentare simbolicamente le cinque vite a cui la giovane ha dato nuova speranza.