La giornata siciliana di Matteo Salvini è iniziata tra i pescatori di Catania. Poi a Vittoria per parlare di agricoltura in una città ormai piegata.
Ad attendere il leader della Lega anche alcuni politici ragusani, dati come vicini al Carroccio.
Tra questi l’ex assessore comunale della giunta Dipasquale (poi candidato alle amministrative del 2013) Francesco Barone.
“Sono venuto per denunciare il massacro dell’agricoltura italiana, da Nord a Sud, a opera del Pd di Renzi, ma anche con il silenzio e la complicità dei sindacati” – ha detto Salvini.
Duro con il governo nazionale, e soprattutto con quello regionale: “Renzi e Crocetta sono i massacratori della pesca e dell’agricoltura siciliana. Adesso proviamo a riportare un po’ di lavoro”.
E ha aggiunto: “Non vedo l’ora di mandare a casa Crocetta, che è una calamità naturale”.
Difesa del made in Italy: “Ci vuole un governo con le palle che difenda in il prodotto italiano” e dei produttori: “Non è possibile che il pomodorino venga venduto a 30 centesimi dai produttori e poi sugli scaffali si trovi a 1,50 euro. E lo stesso vale per il latte”.
Per Salvini, il governo ha tutti i mezzi per imporre un cambio di rotta alla grande distribuzione.
