I finanzieri della Sezione Operativa Navale di Pozzallo hanno scoperto e sottoposto a sequestro un’area di circa 2.000 metri quadrati destinata a pascolo ed attività agricola ma di fatto adibita a discarica abusiva.
Nel corso di specifica attività di indagine a tutela dell’ambiente e della salute pubblica, gli inquirenti hanno constatato che nel terreno erano stati eseguiti alcuni lavori di scavo e sbancamento di terra per un’altezza variabile di oltre un metro ed erano state accumulate quasi 405 tonnellate di rifiuti provenienti da demolizione e ristrutturazione edilizia, tra cui anche onduline per coperture edilizie in fibre di amianto.
Inoltre, nella discarica abusiva sono stati trovati diversi cumuli di terre e rocce da scavo senza qualsivoglia autorizzazione e certificazione di provenienza, pronte ad essere utilizzate per il riempimento dello scavo.
L’intervento dei militari è stato effettuato congiuntamente con il personale specializzato dell’A.R.P.A. di Ragusa e Palermo nonché con personale del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, ed ha permesso di constatare l’alterazione originaria del sito, con asportazione di terreno con caratteristiche sabbiose ed il tentato riempimento dello stesso con materiale considerato rifiuto, il tutto senza che, né il titolare del fondo né il proprietario della ditta di movimento terra, sapessero dimostrarne la provenienza.
Il sequestro dell’area e del mezzo meccanico per il movimento terra, convalidato dall’Autorità Giudiziaria di Ragusa, si è reso necessario per evitare ulteriori gravi conseguenze derivanti dall’abbandono e smaltimento illecito di rifiuti. L’azione di prevenzione e repressione degli illeciti ambientali rientra nel più generale controllo economico del territorio in cui il Comparto Aeronavale della Guardia di Finanza è fortemente impegnato in termini di uomini e mezzi.
Le attività dei finanzieri e del personale specializzato dell’A.R.P.A. continueranno nelle prossime settimane con l’effettuazione di carotaggi e prelievi di campioni al fine della classificazione dei rifiuti trovati nonché con le analisi delle acque di falda per appurare eventuale inquinamento. Al termine di questi accertamenti, al proprietario verrà intimato di ripristinare lo stato originario dei luoghi.