Dieci ore d’interrogatorio per Veronica Panarello nel carcere di Catania. Alla presenza del Pm Marco Rota e dei rappresentanti di carabinieri e polizia, la donna ha confermato quanto aveva già detto a psicologi e psichiatri.
Lorys, secondo la donna, sarebbe stato ucciso dal nonno, Andrea Stival con il quale ha raccontato di avere avuto una relazione.
Il bambino avrebbe minacciato di raccontare tutto al papà Davide, e il nonno lo avrebbe strangolato con un cavetto usb. Lei avrebbe solo messo delle fascette al polso del bambino.
“Le dichiarazioni di Veronica Panarello sono forti – aveva detto Francesco Villardita all’Ansa prima di entrare in carcere questa mattina – perché forniscono movente, complice e dinamica del fatto, e anche l’arma del delitto. Per la prima volta si parla di omicidio e non di incidente e c’è una chiamata in correità in questa misteriosissima vicenda. Io ho visto la signora Panarello due giorni fa e l’ho trovata decisa a riconfermare la sua versione dei fatti e ci auguriamo che stamattina faccia luce e chiarezza su questa misteriosissima vicenda”.
Veronica avrebbe detto di aver avuto paura della reazione di Andrea Stival e di aver provato a tagliare il cavo attorno al collo del piccolo.
Poi, dietro minaccia del suocero, lo avrebbe aiutato a disfarsi del corpicino.
Andre Stival ha respinto con forza ogni accusa, annunciando una querela per calunnia nei confronti della nuora.
La Procura lo ha iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto ha spiegato il Procuratore Petralia. Verrà ascoltato nelle prossime ore dagli inquirenti.
“Veronica è poco credibile ma se emergono nuovi elementi non sono disposto a fare sconti a nessuno. Non guarderò in faccia nessuno, nemmeno mio padre. Voglio giustizia per Loris”. Questa la dichiarazione rilasciata al Giornale di Sicilia da Davide Stival tramite l’avvocato, Daniele Scrofani.