Sulla questione royalties si attendeva una dura presa di posizione da parte di Giovanni Iacono, ed invece, a mezzogiorno in conferenza stampa, il presidente del Consiglio ragusano ha sorpreso tutti annunciando le dimissioni da una carica istituzionale, la seconda cittadina, per dare una scossa alla città e iniziare la battaglia politica.
“Ho deciso di dimettermi da presidente del Consiglio – ha dichiarato – una scelta sofferta, personale, che ancora devo comunicare al sindaco e che ‘i miei’ hanno appreso da pochi minuti. Come posso continuare a rappresentare l’istituzione quando alla Regione, a cominciare dall’emendamento Dipasquale ma ricordando anche la mancata risposta dell’assessore alla Salute sulla nostra richiesta formale di interlocuzione sul Piano sanitario ibleo, proprio le istituzioni sono nelle mani di soggetti che le utilizzano per fini politici, certamente diversi dalla tutela della collettività ed il rispetto del giuramento prestato. Quindi lascio le istituzioni per protesta. Una reazione che spero smuova anche i ragusani contro le decisioni politiche che umiliano e offendono la nostra città. Non lo può fare solo il Consilio comunale. È questo il momento in cui tutti i cittadini si uniscano per la difesa del bene comune, in cui la comunità si interroghi su se stessa e sui propri rappresentante alla Regione, alla quale fanno quotidianamente danni”.
Un passo indietro quindi, per tornare in trincea e opporsi in primo luogo all’emendamento Dipasquale, definito “politicamente vile” perché danneggia tutto il territorio per colpire una Amministrazione contraria. Una norma illegittima, che mortifica ed umilia Ragusa.
“Come potrei rimanere presidente del Consiglio e quindi rivestire un ruolo che mi impone di rappresentare tutti, anche quei consiglieri che sostengono una simile iniziativa? Come presidente rappresentavo una istituzione mentre oggi voglio rappresentare la protesta contro le istituzioni che vengono utilizzate male. Lo faccio io dando dignità a chi, con le azioni che sta compiendo, non sta avendo dignità politica e non sta dando dignità politica alle istituzioni”.
Iacono ha anche annunciato l’avvio di una class action, dando anche mandato a un pool di legali di valutare eventuali azioni risarcitorie nei confronti della Regione.