Ragusa perde il trenta per cento delle royalties petrolifere da quest’anno. In soldoni si tratta (sul calcolo delle cifre del 2015) di quasi nove milioni di euro. Che fine fanno? Andranno spartite tra gli altri comuni della provincia.
Un ‘regalo’, una piccola manna dal cielo per i comuni iblei, che porta la firma di Nello Dipasquale. Perchè l’unico deputato ragusano decide di tagliare ben nove milioni di euro alla sua città?
“Crediamo infatti che la crescita di una realtà deve essere collettiva il più possibile – spiega l’on. Nello Dipasquale – per tale ragione l’emendamento permette di ridistribuire parte delle royalties anche ai Comuni del libero consorzio di riferimento”.
Uomo di gran cuore il deputato ibleo.
Un paio d’anni fa, però, l’ok del sindaco Piccitto all’assessore regionale al Bilancio, che non trovava i soldi per il trasporto dei disabili siciliani, fece esplodere un ‘caso’ con tutta l’opposizione, Pd incluso, all’attacco. E in quella circostanza erano appena 5o0mila euro le somme sottratte a Ragusa (nella fattispecie la legge su Ibla).
Ma la ‘mazzata’ è ancora più forte. Da quest’anno la Regione non dà più un centesimo per la legge su Ibla. Dipasquale prova a parare il ‘colpo’, e spiega: “Sapevamo che il rifinanziamento della legge su Ibla, lo avevamo capito già l’anno scorso, era una possibilità remota rispetto alle ristrettezze economiche della Regione ed allora abbiamo pensato a blindarla attraverso questo emendamento che la rifinanzia con i proventi delle royalties”.
In pratica il fatidico emendamento prevede che dalle royalties 5milioni siano impiegati per gli interventi propri della legge su Ibla. Nei fatti, quindi, la Regione non ci mette un euro, e Ragusa si autofinanzia la legge su Ibla. Per di più con quei fondi già decurtati del 30 per cento.
Un emendamento che rischia di far saltare in aria il bilancio comunale. I calcoli sono semplici e non si prestano ad alcuna possibilità di analisi. Anno 2015 royalties per circa 29 milioni di euro più 2,5 milioni di legge su Ibla. Quest’anno, se non si interviene per una modifica (ma la maggioranza all’Asr appare compatta), Ragusa perde oltre dieci milioni di euro.
Dipasquale prova a giustificare il nefasto emendamento così:
“La città di Ragusa, quando io ero sindaco, aveva un introito derivante dalle perforazioni petrolifere di appena tre milioni di euro l’anno. Oggi quell’introito che entra nelle casse del Comune, grazie all’impegno del sottoscritto, prima da sindaco che ha autorizzato le perforazioni a terra, poi da parlamentare, insieme ad altri colleghi, permette di far giungere alla collettività ragusana circa 30 milioni di euro”.
Che più o meno sarebbe: io sono riuscito a ottenere quelle maxi cifre (con l’ok alle perforazioni e all’innalzamento delle quote spettanti per le royalties) e io le ‘taglio’ alla mia città.
Il resto della provincia, sicuramente, ringrazia. I Ragusani, probabilmente, assai meno.