Dei pezzi di stucco si sono staccati dal Duomo di San Giorgio: pare dalla cupola. Sul posto il capo della Protezione civile comunale, Marcello Dimartino, insieme ai tecnici per valutare i danni. La situazione, però, non sarebbe preoccupante. Pare che i pezzetti di stucco siano caduti nella parte sottostante la maestosa cupola del tempio barocco.
Sempre a Ibla un’abitazione ha subito qualche piccola lesione, senza necessità di sgombero dell’immobile.
Se dagli enti territoriali arrivano i comunicati di attivazione dei presidi della Protezione civile e dell’avvio del monitoraggio di strade e edifici pubblici (anche da parte di tecnici coordinati dal dirigente del settore ‘Lavori Pubblici’ del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Carlo Sinatra), in città si sono verificate reazioni diversissime tra la popolazione. Molti sono scesi per strada, oppure hanno raggiunto in auto la zona ritenuta più sicura, come per esempio lo spiazzale di fianco allo stadio Aldo Campo di contrada Selvaggio: nonne con nipotini, coppie di anziani, intere famiglie, prese dal panico a seguito del sisma, particolarmente avvertito abitando soprattutto ai piani più alti.
Il Comune di Giarratana ha reso noto che domani rimarranno chiuse le scuole.
C’è anche chi è andato a messa. Alle 17 a Santa Maria delle scale è stata prontamente celebrata la “messa in tempo di terremoto”. “Veglia sull’incolumità delle nostre famiglie”, è stata la preghiera rivolta dai fedeli.
Anche a San Giorgio è stata celebrata, oggi pomeriggio, la messa con la ‘colletta’ propria della messa in tempo di terremoto.
L’incolumità della popolazione alla base anche di alcune semplici ma importanti indicazioni fornite dalla Protezione civile.
Durante un terremoto, se si è al chiuso, occorre mettersi sotto una trave, nel vano di una porta o vicino a una parete portante. Fare attenzione all’uso delle scale: spesso poco resistenti. Meglio evitare anche l’ascensore: si può bloccare. Se si è all’aperto, occorre allontanarsi da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche per evitare di essere colpiti da materiali che cadono.
Dopo un terremoto, occorre uscire con prudenza, indossando le scarpe per evitare di ferirsi con vetri rotti, per raggiungere le aree di attesa previste dal Piano di protezione civile. Limitare, per quanto possibile, l’uso del telefono e l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
A proposito delle aree di soccorso, la protezione civile iblea ha da pochi minuti diramato l’elenco delle aree di attesa previste nel Piano comunale di emergenza. Quelle che servono le aree maggiormente popolate sono: piazza Matteotti, piazza Libertà, piazza Cappuccini, lo Scalo merci, l’angolo tra via Cagini e via Canova, l’angolo tra via Pio La Torre e via Gian Battista Odierna, l’angolo tra via Almirante e via Dublino, l’angolo tra via della Costituzione e via La Marmora, piazza Lupis, il parcheggio di via Zama, il parcheggio di via Paestum angolo via Colajanni, piazza Padre Pio, via Palermo nei pressi della villa Margherita. L’elenco completo sul sito ufficiale dell’ente comunale.
Pure il Comune di Modica ha diramato una nota:
Inutile creare allarmismi, però vogliamo approfittare dell’occasione per ricordare a tutti i cittadini le aree di raccolta del territorio modicano:
SACRO CUORE
– Campo Caitina:
– Stadio V.Barone
– Area artigianale C/da Michelica
– Piazzale tribunale
CENTRO STORICO:
– Mercato ortofrutticolo viale medaglie d’oro
– Piazzale Madonna delle Grazie
– Ex foro Boario
– Piazzale Falcone Borsellino
– Piazzale Cimitero
MODICA ALTA:
– Piazza dei Martiri
– Palazzetto dello sport
– Piazza Gesù
MARINA DI MODICA
– Auditorium Via del Mare
FRIGINTINI:
– Piazza Gianforma
– Campo sportivo E.Tantillo