I familiari di Giorgio Saillant, il vigile del fuoco 57enne ucciso una settimana a Vittoria, si costituirà parte civile.
In carcere, per quell’omicidio, Filippo Assenza, 57 anni anche lui. Ha ammesso di aver sparato, ma ripete che non voleva uccidere. L’uomo, difeso dagli avvocati Scrofani e Cutrone, avrebbe sparato per gelosia.
L’avvocato della famiglia Saillant, Gianluca Gulino, ha diramato una nota a nome dei propri assistiti:
“Sono stato espressamente incaricato dalla famiglia Saillant di tutelarne gli interessi nel futuro processo e sono stato altresì espressamente incaricato di fornire ai mezzi di comunicazione un breve comunicato.
Il primo pensiero della famiglia tutta va all’eccellente lavoro svolto dagli inquirenti, per l’efficacissima rapidità delle investigazioni, per la gentile cortesia usata nei loro riguardi, per la discrezione serbata rispetto alle causali storiche dell’azione, che agevolmente si sarebbero prestate alle più volgari speculazioni: agli inquirenti tutti vanno, dunque, il plauso e i più sentiti ringraziamenti della famiglia…
Giorgio Saillant è stato marito e padre esemplare e la stessa esemplarità ha sempre mostrato nel suo lavoro. I sospetti nutriti da un omicida non potranno offuscare tutto ciò. Negli ultimi giorni si è stati costretti a leggere che Assenza, in realtà, non avrebbe voluto uccidere, ma solo spaventare la vittima. Nel massimo rispetto dell’attività difensiva, la famiglia trova siffatta versione a dir poco offensiva della comune intelligenza: fornirsi preordinatamente di una arma micidiale, girare intorno alla casa della vittima in vigile attesa del sopraggiungere di essa, sparare, infine, ad ‘alzo uomo’, sono comportamenti voluti e studiati, ossia denotativi di una ‘premeditata’ volontà di uccidere”.