Due mesi senza linea, ma la Telecom vuole i soldi lo stesso. E’ rivolta: “Non paghiamo”

3
Linea telefonica guasta? Devi pagare lo stesso

Pagare per i disservizi che si ricevono. È la paradossale situazione che sono costretti ad affrontare le centinaia di famiglie che vivono nelle zone rurali di Cannizzara, Passo Parrino, Trebalate appena fuori Modica.

Sono rimasti senza linea telefonica da metà novembre a metà gennaio, due mesi pieni con annesse festività. Segnalazioni guasti a ripetizione ma tutti caduti nel vuoto. E l’importanza della linea fissa in queste zone è fondamentale, visto che i cellulari prendono poco e raramente.

A Telecom Italia poco importa visto che le bollette sono state recapitate ugualmente, il canone bisogna pagarlo anche se non avete utilizzato l’apparecchio è la sostanza delle comunicazioni tra utenti e operatori.

“Abbiamo deciso di non pagare le bollette – ci racconta una residente – perché ci sentiamo presi in giro. Siamo stati praticamente isolati per circa due mesi e abbiamo pure ricevuto le bollette da pagare. Abbiamo presentato ricorso ma da Telecom ci hanno risposto che i ritardi nella riparazione del guasto non sono dipesi da loro e che quindi i nostri ricorsi non potevano essere accolti. Tradotto bisogna pagare per un servizio che non abbiamo avuto ma che, anzi, ci ha causato tanti disagi. Abbiamo parlato con il sindaco che ci ha garantito il massimo appoggio in questa battaglia legale. Quello che è certo è che non pagheremo mai queste bollette. Vediamo che succede”.

Interpellato telefonicamente, il sindaco Abbate conferma che il Comune di Modica ha già mandato due lettere a Telecom Italia che non hanno ancora ricevuto risposta. Il primo cittadino ci ha garantito che Palazzo San Domenico si intesterà l’eventuale battaglia legale che i residenti di queste contrade vorranno intraprendere contro questo colosso delle telecomunicazioni. E noi ci auguriamo che ancora una volta Davide possa sconfiggere Golia. “Le emozioni non cambiano, il modo di comunicarle sì” recita lo slogan di Telecom. Ma se non c’è linea come si comunicano le emozioni? Tramite avvocato… 

La Confconsumatori interviene sulla vicenda. 

In merito alla vicenda che ha coinvolto centinaia di famiglie residenti nelle contrade Cannizzara, Passo Parrino e Trebalate a Modica e che sono rimaste circa due mesi senza linea telefonica fissa (e dunque nella impossibilità di fare e ricevere chiamate nonché di collegarsi a internet) la Confconsumatori comunica che è pronta ad assistere i cittadini per far valere i loro diritti. Il disservizio tra l’altro è avvenuto a dicembre e gennaio, a cavallo delle festività natalizie, in aree rurali coperte solo parzialmente dalla telefonia mobile e, ciliegina sulla torta, la Telecom ha preteso lo stesso il pagamento delle bollette.

Confconsumatori ricorda allora come tramite la cosiddetta “conciliazione paritetica” si possano mettere in contatto il rappresentante dell’associazione dei consumatori e i rappresentanti della Telecom al fine di raggiungere un bonario componimento della controversia. Il nostro obiettivo – dichiara la responsabile Confconsumatori della provincia di Ragusa avvocato Samantha Nicosia – è quello di annullare le bollette e ottenere un indennizzo per i disagi subiti”. La linea fissa – continua l’avv. Nicosia – è un servizio universale che va garantito; saranno pertanto richiesti alla Telecom l’annullamento delle fatture emesse e relative al periodo del disservizio e un risarcimento per tutti i disagi subiti dai cittadini che sono rimasti totalmente isolati per un lungo periodo di tempo”. “Questa vicenda – conclude il responsabile di Confconsumatorici fa venire in mente la classica frase “il danno e la beffa” ma per fortuna vi sono delibere dell’AGCOM e norme specifiche a tutela dei consumatori che consentiranno di risolvere il problema”