E’ stata una delle figlie, sul piccolo palco allestito di fronte la casa di via Brescia dove, due anni e mezzo fa Giovanni Guarascio si tolse la vita, a ringraziare il Movimento, l’avvocato che sta seguendo la vicenda. Ma il primo grazie è andato all’agente Antonino Terranova che quel giorno tentò di fermare Giovanni Guarascio ed evitò che altri morissero con lui. Un gesto che gli è costato tanto: oggi era lì, a fare il proprio dovere di agente di Polizia, senza clamore, con semplicità.
C’erano diverse centinaia di persone al momento di consegna della casa alla famiglia, casa che è stata acquistata con un intervento economico da parte dei parlamentari regionali del Movimento.
Il Movimento 5 Stelle ha messo 30.000 euro, gli altri 16.000 la famiglia Guarascio.
Anche il figlio Antonio ha voluto dire il suo grazie per questo traguardo ottenuto.
“Dobbiamo ringraziare gli italiani – dice Antonio – e la trasmissione Servizio pubblico che rilanciò il numero del nostro conto corrente. Ci hanno dato 78.000 euro che sono serviti per curare mamma rimasta anche lei gravemente ustionata, spese leali e quota per riacquistare la casa”.
Il primo a salire sul palco davanti il luogo della tragedia, è stato don Vincenzo Sanzone il prete da sempre vicino alla famiglia. Un monito anche alla Chiesa a essere più vicina alla gente, e una critica alla politica: “Ho scritto due lettere anche a Berlusconi ma nessuna risposta, nessun aiuto”.
“Deve ripartire l’iter sulla impignorabilità – ha ribadito Vanessa Ferreri – settanta deputati in Sicilia l’hanno votata ma ora è ferma in commissione giustizia al Senato da 18 mesi, e 8000 famiglie sono a rischio”.
Giancarlo Cancelleri, fortemente commosso, ha voluto lanciare una ‘sfida’ alle forze di governo perchè la legge sull’impignorabilità della prima casa venga approvata.
“Noi abbiamo salvato una famiglia e sfidiamo il Pd voi avete la possibilità di salvare tutte le altre”.
E sulle polemiche nate in questi giorni sui soldi che i Guarascio avrebbero ottenuto, mostrando i due atti, il rogito e la donazione, ha affermato:
“Dopo che li avete letti vi ci pulite… La verita’ non e’ mediocre e populista ma per fortuna e’ solo bella. Questa deve diventare una legge nazionale e subito”.
Della legge sull’impignorabilità della prima casa ha parlato anche il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, il quale poi ha lanciato un appello affinchè casi simili non abbiano a ripetersi: “Chiamateci, ma non succedano più fatti del genere”. Lo stesso parlamentare ha poi parlato con alcune persone, anche donne molto anziane, alle prese con situazioni tristemente analoghe.
“Tante persone le abbiamo aiutate con il microcredito, 14 qui, 140 a Roma, 2.000 in Italia, ma occorre tagliare sprechi e privilegi. Ci sono – ha aggiunto – 10 milioni di persone in difficoltà. Equitalia deve scomparire e le banche devono liberare macchinari aziendali e prime case. Non si può pignorare i macchinari necessari per lavorare: come si fa poi a pagare i debiti?”
Ultimo intervento, a tutto tondo, da parte dell’altro parlamentare nazionale del Movimento, Alessandro Di Battista. Un duro intervento su banche e speculazioni sui risparmiatori.
“Domenica saremo ad Arezzo nel luogo del ministro Boschi; l’abbiamo invitata, impegnandoci a garantirle la sicurezza, a salire sul palco per darci le spiegazioni che chiediamo”
E sulla scelta di acquistare la casa e donarla alla famiglia Guarascio ha detto:
“Ci saranno polemiche anche su questa azione. Questa operazione la facciamo con due lire, potevamo tenercele, ci spettavano. Ma andiamo avanti lo stesso avendo l’impressione che comunque ce l’hanno con noi”.