‘Svendesi cioccolato modicano’. Colombo: “La misura è colma”

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Svendesi cioccolato

Che cosa ci sta a fare, un Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica, se poi lo vediamo in vendita sugli scaffali della Lidl a 1,49 euro? Se lo chiede – e lo chiede al sindaco – il consigliere comunale del Pd Michele Colombo, di fronte alla pubblicità dell’offerta speciale che da qualche giorno ha lasciato di stucco parecchi modicani: Svendiamo il Cioccolato di Modica, con la stessa facilità con cui stiamo svendendo l’autorevolezza di un intero patrimonio storico e culturale che da sempre è stata propria della nostra città, preferendo esibirla a buon mercato sulle vetrine più nazionalpopolari, termine tanto caro al sindaco Abbate”, osserva Colombo, che ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione urgente “affinché il primo cittadino spieghi al Consiglio comunale e a tutta la città quali sono le sue intenzioni personali, politiche e istituzionali sulla questione del Cioccolato”.

“Con questa operazione – commenta ancora Colombo – è colma la misura della beffa con cui da anni ci si continua a raccontare favole (in questo caso sì, e ci accontentiamo di usare il suo stesso linguaggio) sull’iter per il marchio Igp e dall’altro si consentono o addirittura si incoraggiano operazioni che arrecano un danno sostanziale e potenzialmente irreversibile alla percezione di questo prodotto, della sua storia e della sua qualità”.

Il consigliere comunale del Pd fa riferimento agli ultimi episodi: “Dopo la trovata del kit per prepararsi a casa il cioccolato di Modica, presentata alla fine di ChocoModica, che ci pare la soluzione migliore per svilire del tutto la portata del rito della tradizione e la bellezza di venirlo a scoprire nelle botteghe artigianali della città, l’offerta speciale in un negozio di grande distribuzione, peraltro con informazioni imprecise in etichetta, potrebbe rappresentare il colpo mortale per un iter che viaggia già su un filo delicatissimo rispetto alle sue possibilità di successo”.

Da qui l’iniziativa di chiedere al sindaco conto e ragione su “quali sono i suoi rapporti con il Consorzio di tutela e quali funzioni ritiene che debba avere giacché non svolge quella essenziale che dovrebbe essere, appunto, quella di tutelare il prodotto. Dopo anni – conclude – non si è riusciti ad assicurarne una tutela giuridica attraverso un marchio europeo e non si è riusciti ad assicurarne una tutela dell’immagine né una tutela sul mercato, anzi addirittura su questi fronti si compiono questi magistrali colpi di harakiri: ci chiediamo su quale strada si vuole davvero mettere il futuro del cioccolato di Modica e del progetto di marketing territoriale che gli è legato”. 

[Fonte La Sicilia]