Il grande cuore di Peppe Viola. Il ricordo dell’amico e collega Raffaele Falco

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Il grande cuore di Peppe Viola

Il 2016 è iniziato in maniera triste per la città di Modica e non solo.

Peppe Viola, scomparso prematuramente a soli 56 anni dopo una lunga malattia, era infatti conosciuto in tutta la provincia per la sua professionalità, ma soprattutto per il suo grande cuore.

Così lo ricorda l’amico di sempre, Raffaele Falco, che ha iniziato il percorso professionale tanti anni fa insieme a lui nella storica Sala di Luciano. “Con lui – racconta – è andato via un pezzo della storia dei parrucchieri di Modica“.

Abbiamo voluto affidare a lui il ricordo di Peppe Viola a poche settimane dalla sua scomparsa perché fra loro c’era più di un rapporto di lavoro, erano come due fratelli anche se Raffaele lo chiamava sempre “U principali”. Ed effettivamente per un periodo era stato veramente così. Dopo l’esperienza da Luciano, il primo grande parrucchiere di Modica, le loro strade si erano separate per un breve periodo. Raffaele era partito per fare il militare e Peppe aveva aperto la sua prima sala, ma i due amici di Modica Alta erano destinati a ritrovarsi. “Lo diceva sempre Peppe, noi di Modica Alta siamo di un’altra stoffa“.

La scelta di aprire a Modica Bassa è stata una scelta vincente fin dall’inizio, erano i primi anni 80, e Peppe decise di investire in un piccolo locale in una stradina nascosta ai piedi di via Nazionale, da quel posto si sarebbe poi spostato nell’attuale sala di via Vittorio Veneto. “Una sorta di garage buio – ricorda Raffaele – dove però veniva già tantissima gente. Quando sono tornato da militare sono andato subito a trovarlo, desideravo lavorare con lui. Ma all’inizio mi disse di no. Voleva mettermi alla prova e così gli dissi: io vengo lo stesso! E così feci anche se non mi faceva fare niente ed io passavo giornate intere a guardarlo. Poi mi ha dato il via ed iniziammo così questa meravigliosa esperienza fatta di tanto lavoro, iniziavamo alle sei del mattino e facevamo anche 70, 80 pieghe ma anche di tanto divertimento. Eravamo un gruppo fantastico. Con noi c’era anche un altro storico parrucchiere di Modica, Gino. Per questo motivo per me resta sempre il mio principale. Anche quando ho aperto la mia sala, non siamo mai stati concorrenti, per me lui era sempre il mio punto di riferimento, ci sentivamo tutti i giorni per confrontarci e se mi chiamava e non mi trovava mi rimproverava: devi stare in sala! Per lui il lavoro era tutto, lo faceva con il cuore, era un professionista”.

Sono tanti i ricordi sia professionali che personali di Raffaele legati a Peppe, dai lunghi viaggi fatti in treno per frequentare le migliori scuole di parrucchiere d’Italia, ai numerosi momenti trascorsi nella spiaggia di Marina, alle mangiate, e ai capodanni passati sempre insieme. Ed il destino ha voluto che Peppe se ne andasse via proprio il primo giorno dell’anno “Questo capodanno – racconta Raffaele – il solito gruppo si è riunito ma non era più la stessa cosa, lui già non c’era, sapevamo che stava molto male. La mattina era andato in Ospedale. Per cui stare insieme quella sera aveva assunto un significato diverso. Dovevamo essere preparati a ricevere la notizia ma quando ho letto il messaggio mi è caduto il mondo addosso perché era andata via una parte di me.”

Le parole di Raffaele sono strozzate dalla commozione, fa fatica a parlare di lui al passato ma non vuole piangere perché con Peppe si rideva tanto: “Per lui scherzare era importante soprattutto negli ultimi tempi per sdrammatizzare la situazione: in questo modo stava bene lui e faceva stare bene agli altri. Certo era molto provato dalla malattia anche se aveva una forza e una voglia di vivere pazzesche. Quella voglia che lo ha sempre contraddistinto. Ed infatti ha continuato a lavorare finché ha potuto”.

Una forza che negli ultimi tempi gli è stata data anche dalla fede. “Quest’estate stava già molto male e usciva pochissimo però quando andavo a trovarlo mi diceva che si recava a messa a Pozzallo nella Chiesa di Santa Maria Portosalvo dove c’era don Michele Iacono che poi ha celebrato i funerali e con cui aveva stretto un profondo rapporto grazie a una ragazza di Pozzallo che ci aveva fatto conoscere e che lottava con la sua stessa malattia”.

Un uomo straordinario voluto bene da tutti, non a caso al suo funerale ci sono state tante persone perché era un uomo buono e onesto: “A prescindere dal suo lavoro – spiega Raffaele – Peppe è stata una persona clamorosa, fantastica, onesta e riservata. Una persona che con il suo lavoro aveva avuto la possibilità di conoscere tantissime persone, dalla moglie dell’uomo importante alla signora della porta accanto, e quando tu semini bene poi raccogli bene, e tutta quella gente ne è stata la dimostrazione. Non erano lì per il professionista, ma per l’uomo che ci mancherà tanto“.

Un vuoto enorme quindi, quello che ha lasciato a tutti coloro che lo hanno conosciuto, soprattutto alle signore, perché almeno una volta nella vita le donne modicane si sono affidate alle abili mani di Peppe.

L’ho fatto anche io per il mio diciottesimo compleanno. Un piccolo ricordo che mi piace condividere, un omaggio che abbiamo voluto fare a questo grande uomo e professionista. E voglio chiudere con la stessa frase che usava dire alle sue clienti ogni qualvolta terminava il lavoro e, che mi confidava Raffaele, gli ha lasciato in eredità: Servita!