Si è conclusa poco prima delle 15 di ieri l’autopsia sul corpicino di Klevis, il bimbo di undici mesi morto all’ospedale ‘Maria Paternò Arezzo’ giovedì mattina.
Era stato il pubblico ministero Francesco Puleio a disporre l’autopsia, dopo la denuncia dei genitori del piccolo assistiti dall’avvocato Roberto Moscato.
L’esame è stato eseguito, nella camera mortuaria dell’ospedale di Ibla, dal medico legale Francesco Coco e dal primario facente funzioni della Neonatologia dell’ospedale Umberto I di Siracusa Massimo Tirantello.
La famiglia ha incaricato, come proprio consulente tecnico di parte, il medico legale Vincenzo Cilia.
I periti adesso hanno novanta giorni di tempo per depositare le risultanze degli esami.
Esami si riveleranno fondamentali per stabilire le cause della morte del piccolo che era stato portato in ospedale, ma dimesso. Poche ore dopo, però, le condizioni del piccolo sono peggiorate: la nuova richiesta di aiuto al Pronto soccorso, ma alle prime luci dell’alba di giovedì il piccolo non ce l’ha fatta.
Una tragedia che ha investito la famiglia e i tanti amici della coppia, albanesi che vivono e lavorano da tempo a Casuzze. Anche l’Asp ha aperto un’indagine interna per appurare le cause della morte del piccolo.
Non è escluso, ma ovviamente è solo un’ipotesi, che a causare la morte del piccolo ci sia stata un’infezione. Un batterio o un altro agente patogeno che avrebbe portato alla morte del piccolo. L’esame autoptico farà luce su questa tristissima storia, evidenziando eventuali negligenze mediche. Fare chiarezza è quello che la famiglia del piccolo Klevis ha chiesto sin da subito.
Dopo l’autopsia, il corpo è stato restituito ai genitori. Oggi, a Santa Croce, l’ultimo saluto e la sepoltura.