Scuola di Enogastronomia ‘Nosco’, lo chef Barone lascia. Ecco il perchè

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Nosco, Barone lascia la direzione della scuola

Il suo nome è stato legato sin dall’inizio alla scuola di Enogastronomia ‘Nosco’ di Ibla. Con una lettera diffusa alla stampa, lo chef Peppe Barone spiega i motivi che lo hanno spinto a sciogliere il contratto.

Con l’inizio dell’anno 2016, dopo un breve periodo di riflessione e di confronto con la società che gestisce l’Antico Convento dei Cappuccini di Ragusa Ibla, sciolgo il mio contratto di direttore della Scuola di Enogastronomia Mediterranea Nosco, pur rinnovando la volontà di continuare ad operare nella formazione dei giovani cuochi siciliani. 

Concludo serenamente la mia esperienza di collaborazione con la scuola, a cui dunque il mio nome non sarà più legato, ringraziando tutti coloro che in questi due anni e mezzo hanno contribuito a renderla ricca e costruttiva, tanto per gli allievi quanto per tutti noi che vi abbiamo trovato occasione di crescita personale e professionale.

Voglio ringraziare in particolare il vescovo emerito di Ragusa Mons. Paolo Urso e la Fondazione San Giovanni, per la fiducia personale che hanno riposto in me al momento di immaginare e dare avvio al progetto della scuola, dove in così poco tempo abbiamo già realizzato cinque corsi di alta cucina, formando circa 70 allievi, molti dei quali hanno presto trovato la loro collocazione nelle più significative realtà siciliane. Ringrazio le istituzioni, come la Camera di Commercio di Ragusa, che hanno collaborato alle nostre iniziative e individuato nella scuola e in me personalmente un interlocutore affidabile per iniziative orientate alla costruzione di un’immagine sempre più autorevole della cucina del territorio. E ringrazio partner preziosi, che hanno creduto nella validità del nostro lavoro e dato per questo grandi opportunità agli allievi della scuola, a cominciare da Identità Golose e da Slow Food.

Purtroppo il progressivo accrescersi di un divario nel modo di pensare all’impostazione della scuola, alla tipologia e alla qualità della formazione da assicurare a chi la sceglie per sostenere la propria passione, la propria ambizione e un vero e proprio progetto di vita e di lavoro, hanno fatto venire a mancare le condizioni per il proseguimento della mia collaborazione al futuro di Nosco.

Questo, tuttavia, non farà venire a mancare il mio impegno per la formazione nell’alta cucina, al cui valore e alla cui importanza ho da sempre creduto, lavorando in questo campo da ben prima di quest’esperienza. Quest’impegno, semmai, si rinnoverà con forza ancora maggiore, attraverso nuovi progetti su cui investire l’esperienza, la professionalità e le idee mie e del mio staff, con la fiducia di poter contare su una rete di realtà che condividono con scrupolo e coerenza non solo gli stessi obiettivi ma anche l’essenza di una vera e propria identità culturale.