Donna scomparsa dieci anni fa, la Polizia cerca i resti nelle fondamenta della casa del genero

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Donna scomparsa, la polizia cerca i resti in casa del genero

DSC_0223Maria Di Martino aveva 79 anni quando, il 22 febbraio del 2005, scomparve nel nulla. La donna abitava a Ragusa, in via Belle.

Nonostante le ricerche, della donna, che aveva problemi di deambulazione e quindi non poteva muoversi da sola, non si è mai trovata traccia.

Nel 2013 la svolta, con il rinvio a giudizio di un genero della donna, che è ancora sotto processo per omicidio e occultamento di cadavere. E proprio il cadavere non è mai stato ritrovato.

Ora la Polizia ha ripreso a cercarlo con nuovi sofisticati mezzi.

Il corpo della donna era già stato cercato in altri territori, ma mai nella casa dell’imputato. Il processo è ancora in corso e proprio ieri si è celebrata una delle tante udienze che vedono il genero, come detto, imputato per il reato di omicidio volontario ed occultamento di cadavere.

Le indagini della Squadra Mobile, nel trattare il “cold case”, si sono concentrate in questi giorni nella casa dell’uomo, a Santa Croce Camerina, in quanto le ultime notizie facevano sospettare che il genero, all’epoca dei fatti, avesse occultato il cadavere nelle fondamenta della casa in costruzione di sua proprietà.

C’era anche la questione di un prelievo anomalo, dal conto della donna, per poco meno di 50mila euro, nel giorno della sua scomparsa. 

Allo scopo di riscontrare e quindi verificare i sospetti degli investigatori, poche settimana addietro, si appurava che qualche giorno dopo la scomparsa della donna, il genero acquistava diversi metri cubi di cemento, elemento che, stante la tragicità degli eventi occorsi, appariva alquanto anomalo.

Alla luce delle nuove informazioni assunte dalla Squadra Mobile di Ragusa, la Procura della Repubblica ha delegato gli Ufficiali ed Agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Ragusa, il Servizio Polizia Scientifica di Roma e le Unità Cinofile Molecolari di Palermo alla ricerca nella casa dell’imputato Maurici di tracce di resti umani.

Gli investigatori, per ben tre giorni hanno dunque utilizzato speciali strumentazioni della Polizia di Stato per “radiografare” le strutture della casa sita a Santa Croce Camerina, comprese le fondamenta, per poi ispezionare i luoghi con i cani molecolari addestrati alla ricerca di resti umani.

Le ricerche hanno permesso alla Squadra Mobile di acquisire importanti elementi che potrebbero fornire novità rilevanti ed utili.

Alcuni reperti sono stati inviati al servizio di biologia della Polizia Scientifica per appurare se ciò che è stato sequestrato può essere attinente alle indagini. I risultati saranno consegnati a breve, considerato che il processo a carico dell’uomo è tutt’ora in corso.