I militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Ragusa la scorsa notte sono dovuti intervenire presso un’abitazione nei pressi di piazza don Luigi Sturzo per un tentato suicidio.
Poco dopo l’una di notte, una telefonata ha segnalato una lite in famiglia. Mentre una pattuglia stava andando sul posto, un’altra telefonata al 112 da parte di un abitante del quartiere, ha segnalato colpi di arma da fuoco dalla stessa palazzina dove era in corso la lite.
I militari, giunti subito sul posto, sono saliti all’appartamento indicato e hanno trovato un uomo riverso sul pavimento della cucina in una pozza di sangue.
Soccorso lo sconosciuto e trasferito d’urgenza in ospedale, i carabinieri hanno iniziato a fare luce sul caso, apparentemente strano all’inizio. Nel frattempo sono stati sentiti i familiari e i vicini di casa e tutti hanno riferito versioni simili. I colpi sarebbero partiti dopo una lite familiare ma quando l’uomo sarebbe stato da solo in casa.
Setacciando l’abitazione i militari hanno trovato un fucile da caccia a due canne sovrapposte, regolarmente denunciato e detenuto, che però stranamente aveva esploso due colpi. Cosa davvero strana poiché è davvero quasi impossibile che una persona riesca a spararsi due volte. Non solo, sull’uomo c’era solo una ferita. Ispezionando approfonditamente il sottotetto dove l’aspirante suicida s’era sparato, i carabinieri hanno capito che lo stesso aveva probabilmente sparato il primo colpo inavvertitamente nel tentativo di rivolgersi l’arma contro aveva invece colpito il muro. Il secondo colpo, invece, per un movimento secco della mano che cercava il grilletto, è partito in diagonale anziché diritto attingendolo “solamente” al lato sinistro del torace e non al centro del petto.
L’agricoltore cinquantottenne, dopo un complesso e prolungato intervento chirurgico nella notte, è ora ricoverato in rianimazione in prognosi riservata.
Non del tutto chiari i motivi che lo hanno spinto, su cui i carabinieri stanno ancora indagando.
E a Modica sabato sera, durante i controlli istituiti in occasione della manifestazione “ChocoModica”, è stato intercettato un giovane trentenne modicano che si trovava sul Viadotto Guerrieri e che manifestava l’intenzione di lanciarsi nel vuoto.
Un’autovettura della polizia locale composta dal comandante Rosario Cannizzaro e dai due vice, Roberto Amore e Giorgio Ruta, ha notato un motociclo fermo ai bordi della carreggiata, proprio nella parte centrale dell’infrastruttura e, poco distante, un giovane in chiaro stato confusionale. Quest’ultimo è stato immediatamente bloccato ma continuava a gridare la sua intenzione di mettere fine ai suoi giorni. Dopo circa mezz’ora, il giovane si è lasciato convincere nonostante continuasse a urlare frasi, spesso sconnesse. Successivamente, dopo i rituali accertamenti, il trentenne è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio (tso) e ricoverato quindi, presso la divisione di psichiatria dell’Ospedale Busacca di Scicli.