“Aprire un dibattito di sostanza che riesca a coinvolgere chi ha un ruolo di primo piano nell’educazione dei ragazzi e in generale nelle persone, a partire proprio dalle istituzioni, dalle agenzie educative e all’interno del mondo culturale e dell’associazionismo”.
Così il presidente dell’Arcigay Ragusa, Emanuele Micilotta, ha argomentato l’evento promosso insieme ad Agedo, ed in programma venerdi 4 dicembre alle ore 18 presso la libreria Flaccavento a Ragusa.
Per l’occasione, grazie alla disponibilità data dall’autore, sarà presentato il libro “Omofobia, bullismo e linguaggio giovanile” di Dario Accolla.
Il dibattito sarà moderato dal giornalista Enzo Scarso.
Blogger siciliano e attivista LGBT, Accolla ha immediatamente dato la propria disponibilità alla richiesta formulata da Agedo e Arcigay affinché si possa aprire un fronte comune di dialogo e confronto su tematiche sin troppo spesso legate tra loro che anche in provincia di Ragusa poi sono sfociate in alcuni eventi difficili da accettare e gestire.
“Dal tipo di linguaggio che si adotta – ha precisato il presidente di Arcigay – noi per primi ci rendiamo conto di quanta disinformazione e preconcetto ci siano tra i ragazzi, nostri coetanei, che a loro volta evidentemente avranno avuto influenze dentro e fuori casa. Abbiamo bisogno – ha concluso Emanuele Micilotta – di parlare liberamente di omofobia e bullismo e di cercare risposte ed assumere atteggiamenti che possano circoscrivere fenomeni dilaganti e che oggi hanno nomi chiari”.
Dario Accolla è ritenuta una personalità di spessore non solo nella comunità LGBT, ma in generale nell’ambito della informazione, essendo lui stesso oltre che docente, anche gestore di un blog Elfobruno, attraverso il quale comunicare.
“Questo libro – ha spiegato Anna Battaglia, presidente di Agedo – è una testimonianza pregnante di come attraverso il linguaggio si ergono barriere che non lasciano passare l’esigenza di confronto e di crescita. Oggi, termini come omofobia e bullismo rappresentano una condizione che vivono molti giovani e molte persone che subiscono discriminazioni, e soprattutto sono oggetto di violenza in alcuni casi verbale, in altri anche fisica.
Con questo incontro – ha concluso Anna Battaglia – speriamo che anche la comunità iblea possa fare un esame di coscienza e prendere spunto proprio dalle parole che verranno pronunciate o sono state scritte per riportare il tutto sul tavolo del confronto e marginalizzare eventi e iniziative che istigano a confermare la presenza del diverso, nella sua accezione negativa”.