“I consiglieri del Movimento Cinque Stelle di Ragusa sono dilettanti allo sbaraglio.
Un’affermazione che sappiamo essere forte, ma che viene supportata dalla nostra valutazione sul loro modo di agire e compiere azione politica. L’ultimo esempio in ordine di tempo sono state le sedute del consiglio comunale dello scorso giovedì e venerdì in cui si doveva discutere di variazioni di bilancio”.
E’ la forte accusa mossa dai consiglieri di Forza Italia Maurizio Tumino, Giorgio Mirabella e Giuseppe Lo Destro, in riferimento al fatto che nella seduta di giovedì 26 novembre in prima battuta è mancato il numero legale, dunque la seduta è stata posticipata di un’ora. Aperta con il minimo consentito, quando poi è stata chiesta una verifica del numero legale, la maggioranza è andata nuovamente sotto, dunque i lavori sono stati aggiornati a venerdì 27 novembre.
“Al di là del fatto – hanno argomentato i tre consiglieri – che con una maggioranza talmente solida, almeno numericamente, la garanzia del numero legale deve essere data da ciascun consigliere pentastellato, a maggior ragione riteniamo dovessero essere a ranghi compatti dato che all’ordine del giorno c’era il punto relativo alle variazioni di bilancio, atto che per forza di cose deve essere essenzialmente di interesse della maggioranza e dell’amministrazione. Invece – proseguono Tumino, Mirabella e Lo Destro – non solo giovedì la maggioranza non è stata in grado di garantire il numero legale, ma nella seduta del giorno successivo, non paga della cattiva figura fatta, non è riuscita neanche ad argomentare il punto all’ordine del giorno, ossia le variazioni di bilancio.
Per posizione precostituita noi di Forza Italia e anche altri colleghi delle minoranze abbiamo convenuto di non fare interventi, proprio per consentire loro di discutere l’atto ed eventualmente apporre il voto positivo. Ebbene, puntualmente abbiamo assistito a interventi sparuti di poche manciate di minuti e poi la seduta è stata conclusa. A dimostrazione del fatto che se non ci sono interventi da parte nostra (inteso come minoranze), loro non riescono ad argomentare, sviscerare, proporre e soprattutto dare spiegazioni. Sono dilettanti allo sbaraglio e non mancano occasione per dimostrarlo, non tanto ai nostri occhi che abbiamo già una visione piuttosto chiara, ma anche agli occhi della città. Sembra proprio – hanno concluso i tre consiglieri – che l’interesse iniziale e la verve che si aveva, seppur sempre contenuta nella non conoscenza degli atti amministrativi, sia progressivamente scemata e adesso si vive alla giornata senza alcuna sostanziale o anche minima programmazione.
In questa occasione abbiamo scelto di non presentare emendamenti proprio per dimostrare la pochezza delle loro argomentazioni e la mancanza di ragionamento che sta in ciascun atto. Ovviamente in futuro ciò non si ripeterà più, anche se siamo consapevoli che il Movimento Cinque Stelle non cerca il confronto, dal quale rifugge ogni volta che può”.