Piccoli segni da approfondire, qualche dubbio sulla compatibilità con l’originaria ipotesi del suicidio. Per questi motivi la famiglia di Roberto Gambina si è rivolta alla Procura per chiedere innanzitutto l’esame autoptico dopo la celebrazione dei funerali.
Tramite i suoi legali, Patrizia e Salvatore Romano, la famiglia ha depositato una denuncia in Procura. Ovviamente senza nessuna ipotesi definita, ma dei dubbi ai quali solo l’esame autoptico e un eventuale approfondimento d’indagine potrebbero dare una risposta.
Venerdì mattina Roberto è volato giù da una scala della scuola che frequentava, è morto durante il trasporto in ospedale. Un suicidio o “ipotesi alternative da qualificare”?
“La famiglia – spiega l’avvocato Patrizia Romano– non è alla ricerca di un colpevole. Non è questo il senso della segnalazione presentata alla Procura. Si vuole che si faccia piena chiarezza”.
L’autopsia, disposta dal pubblico ministero Francesco Puleio, è stata eseguita dal medico legale Orazio Cascio e dal tossicologo Guido Romano. La famiglia ha nominato un proprio consulente tecnico di parte, il dottor Guerrera di Catania.
Tra novanta giorni si conosceranno i responsi degli esami istologici. Nel fascicolo aperto dal Pm Puleio non ci sono, al momento, persone indagate.