Che fine ha fatto lo Sportello Donna? Istituito a marzo dalla Giunta municipale, lo sportello dedicato alle problematiche delle donne ragusane è rimasto sulla carta. Nessuna ubicazione concreta, nessuna pianta funzionale, nessun responsabile.
L’istituzione, sollecitata dal movimento Partecipiamo e presente anche nel programma di amministrazione dei Cinque stelle, avrebbe dovuto promuovere il ruolo della donna nella società, sostenendo le tante problematicità di una categoria che, nonostante il tanto parlare, le statistiche danno sempre per svantaggiata. Lo Sportello Donna si proponeva di divenire “fulcro di una rete reazionale tra istituzioni e le associazioni con particolare attenzione alle politiche di genere”. Eppure, dopo parecchi mesi dal voto favorevole della Giunta Piccitto (tuttora priva della delega alle Pari opportunità, come si può desumere leggendo il lungo elenco pubblicato sul sito ufficiale del Comune ibleo), di questo luogo dedicato alle donne non esiste nulla di concreto.
Un vuoto che non può che risaltare nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. La paura è che lo Sportello Donna rappresenti solamente uno spot, come del resto possono essere considerati importanti istituzioni presso il Comune ibleo che negli anni non sono state adeguatamente supportate. In primo luogo il Registro delle unioni civili o il Registro per il Testamento biologico. Importanti battaglie sociali e culturali che nei fatti non hanno ricevuto un’adeguata promozione.
Ad obiettare è l’assessore ai Servizi sociali Salvatore Martorana: “All’inizio del prossimo anno provvederemo a definire i tanti dettagli che una struttura del genere comporta – ha spiegato – partendo proprio dalla gestione dello Sportello, e quindi valutando la possibilità di rivolgerci all’esterno ad un team di professionisti. Opzione ovviamente non semplice. L’idea dell’Amministrazione è quella di allocare lo Sportello nei locali comunali di via Ecce Homo, attualmente occupati dagli uffici amministrativi dell’asilo nido che presto verranno accorpati in un’unica struttura comunale. Ricordo, a proposito della sensibilità di questa Amministrazione verso le problematiche di genere, che in via Ecce Homo abbiamo dato già in gestione dei locali all’associazione Nova vita, riconosciuta a livello regionale nella Rete Nazionale Antiviolenza del 1522, come Centro antiviolenza”.