Sette cani avvelenati a Vittoria. Scatta il sit in, ma la città non si mobilita

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Cani avvelebati, sit in degli animalisti

No ai combattimenti clandestini tra cani e all’abbandono di animali, o alla loro reclusione in ambienti non idonei. No ai maltrattamenti, alle violenze e allo sfruttamento per scopi personali o commerciali. No all’avvelenamento e alla macellazione clandestina.

Il Comitato Cittadino in difesa degli amici a quattro zampe e l’associazione Fare Verde di Vittoria sono scesi in piazza Vittoria Colonna, nei pressi di Palazzo Iacono, invitando alla partecipazione tutti i cittadini, gli amministratori e, trasversalmente, i candidati a sindaco della città alle amministrative del 2016, perché il problema del randagismo e degli avvelenamenti degli animali non sono nuovi a Vittoria e meritano di essere presi in considerazione seriamente e nell’immediato o peggioreranno ulteriormente.

L’invito dei volontari, e di chiunque ami gli animali è, quindi, ad inserire nei programmi elettorali in fase di elaborazione un capitolo dedicato proprio alla soluzione di queste problematiche, affinché possano diventare una priorità assoluta della prossima amministrazione comunale vittoriese.

Da anni, a Vittoria, si succedono degli eventi barbari che lasciano sul campo gli animali come vittime, sebbene ci siano delle leggi che vanno rispettate. Gli abbandoni sono costanti e non c’è alcun controllo del territorio in tal senso” denuncia la volontaria Myriam Ragona, tra le promotrici della manifestazione odierna. “Gli ultimi avvelenamenti, con esito mortale per numerosi cani alla periferia della città, risalgono solo a pochi giorni fa e il Comune deve attivarsi per individuare i responsabili. La legge prevede che contro queste persone si possa procedere anche d’ufficio, non c’è bisogno di denuncia. Ci sono le telecamere per la videosorveglianza – prosegue – e per la loro installazione abbiamo speso dei soldi, perché non utilizzarle per risalire al responsabile o ai responsabili? Sono perseguibili penalmente ed è previsto l’arresto da tre mesi a due anni, quindi chiediamo che venga fatto senza perdere altro tempo”.

La manifestazione, per dovere di cronaca, non ha avuto la grande partecipazione popolare che ci si aspettava e questo, per i volontari è “sinonimo di inciviltà”.

Va trovato un equilibrio tra persone e animali – conclude Ragona – la terra non appartiene solo all’uomo e i cani non hanno indole aggressiva, ma reagiscono per difesa quando vengono attaccati. I problemi che non si risolvono diventano emergenze, e qui siamo in piena emergenza”.