Scene da Cavalleria rusticana. Giovane picchia la fidanzata, lo zio di lei tenta di ammazzarlo

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Sparatoria a Vittoria

Una lite tra una coppia di giovani ragazzi in un rapporto sentimentale che nasce con i peggiori auspici è stato all’origine del gravissimo fatto delittuoso verificatosi a Vittoria intorno alle 19.30 di ieri.

Alcune telefonate pervenute alla Questura di Ragusa ed al Commissariato di Polizia di Vittoria hanno avvisato di una sparatoria in corso in una zona prossima al mercato dei fiori. Contemporaneamente, davanti al piazzale del Commissariato è arrivata in auto una signora in preda al panico. Ha racconta che mentre era alla guida della sua auto, ha visto un gruppo di persone che litigava ai margini della strada, li ha superati e subito dopo ha sentito alcuni forti botti, come dei colpi di pistola, ed un rumore fortissimo al cofano posteriore della sua auto. Si è messa a correre cercando aiuto e giungendo fino al Commissariato di Polizia. Gli Agenti hanno controllato l’auto; dietro sul cofano, all’altezza di un metro da terra il foro d’entrata di una pallottola a significare che si è sparato davvero.

Le Volanti e le pattuglie della Polizia Giudiziaria del Commissariato e quelle della Squadra Mobile di Ragusa, si sono portate immediatamente sul luogo segnalato.

Sono state cercate tracce e testimoni. Sulla strada si rilevano due bossoli di pistola calibro 7.65, i testimoni riferiscono di una rissa tra sei persone, poi di avere sentito alcuni spari; notizie confuse e generiche ma che bastano ad individuare i soggetti coinvolti nella vicenda.

Tutte le pattuglie partono alla ricerca, uno ad uno i protagonisti della vicenda vengono rintracciati e condotti in Commissariato. Vengono escussi i testimoni. Si cercano e si trovano alcune registrazioni di impianti di videosorveglianza collocati nelle vicinanze. Si delineano così i primi tratti della vicenda.

Una coppia di ragazzi ventenni si frequenta da alcune settimane in un rapporto molto turbolento e violento. Domenica sera ancora una lite che degenera violentemente. La ragazza torna a casa col volto tumefatto, i genitori la vedono e le chiedono cosa sia successo, lei minimizza e vuole che non si immischino. Il padre riesce a sapere qualcosa e fa dei tentativi per parlare col ragazzo autore di quelle lesioni, per le quali peraltro la ragazza si ostina a non farsi medicare e refertare al pronto soccorso.

Il giovane evita l’incontro fino a ieri pomeriggio quando il padre e due parenti, individuata l’abitazione, vanno cercarlo a casa. Dall’incontro non sembrano esserci margini di chiarimento e riappacificazione e vanno via. Dopo alcuni minuti è stavolta il ragazzo, con due suoi parenti a recarsi a casa della ragazza.

Si incontrano per strada, tre per parte, tutti uomini, partono pugni e spintoni, poi uno estrae un’arma, insegue due della controparte e spara, a braccio teso, ad altezza d’uomo. Uno di questi proiettili finirà sull’auto della inerme signora che sta passando in quel momento da quella strada. Subito dopo tutti vanno via.

armiLa ricerca dei Poliziotti è rapida ed efficace e tutti vengono rintracciati. Partono le perquisizioni domiciliari anche con unità cinofile antidroga ed antiesplosivi della Polizia di Catania; vengono sequestrate numerose armi, legalmente detenute dal padre della ragazza e la Polizia scientifica esegue rilievi e prelievi sui luoghi dell’evento.

Sei sono le persone condotte in Commissariato, quattro incensurati, due invece, rispettivamente zii del ragazzo e della ragazza sono soggetti ben noti alla Polizia, entrambi arrestati la prima volta già nel 1997 nell’ambito dell’operazione antimafia “Piazza Pulita”.

Dalle indagini rapide ma accurate emerge che è lo zio della ragazza, già condannato per traffico di stupefacenti e arrestato per associazione a delinquere di tipo mafioso nell’ambito dell’operazione di Polizia denominata “Piazza Pulita” ad avere esploso colpi d’arma da fuoco con l’intenzione di attingere il “fidanzato” della nipote ed il fratello, che accortisi della pistola si davano alla fuga.

L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio e porto illegale di arma da sparo e condotto presso il carcere di Ragusa.

Le indagini stanno continuando volte ad accertare ulteriori responsabilità penali ed alla ricerca dell’arma utilizzata, una calibro 7,65.