Candidature, uffici elettorali al lavoro… una farsa in piena regola. Il motivo? Il 29 novembre non ci sarà alcuna elezione, sancendo il fallimento della riforma delle province varata dall’Assemblea regionale siciliana.
Il motivo lo si conosceva già da tempo, e nonostante ciò si sono avviate le operazioni, con un impegno degli apparati burocratici poi rivelatosi inutile. Palazzo Chigi ha impugnato la legge regionale, e quindi occorre rivederla. Quanto ci vorrà? Diversi mesi. La conferma dal fatto che la Regione ha prorogato i commissari per altri otto mesi.
La farsa elezioni pare sia costata 50mila euro in tutta la Sicilia. Ma il dato che maggiormente preoccupa è lo stallo che da tre anni si registra negli enti provinciali. L’Anci Sicilia parla di ‘stato di calamità istituzionale’.
Sei i sindaci iblei che avevano presentato la candidatura per la presidenza del Libero consorzio comunale di Ragusa: Francesco Raffo (Acate), Vito Fornaro (Chiaramonte Gulfi), Filippo Spadaro (Comiso), Bartolo Giaquinta (Giarratana), Lucio Muraglie (Ispica) Francesca Iurato (Santa Croce Camerina).