Si chiama Peppino Lopez, il giovane candidato al premio Compasso D’oro ADI, il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design.
Lopez, vittoriese di nascita ma milanese di adozione, è in lizza con con il progetto Crochet tiles per la categoria “Design per l’abitare”.
Il progetto in premiazione, CROCHET tiles, nasce dall’idea di plasmare la materia per creare qualcosa di unico che riporti alla mente ricordi del passato. Dal beton, materiale completamente riciclabile, prendono forma eleganti intrecci e preziosi ricami tratti dalla lavorazione del merletto siciliano. Il filato sembra cucito nella materia, e la collezione – rigorosamente made in Sicily – traduce in materia l’estetica, regalando straordinari effetti visivi e tattili. Il risultato è una piastrella da rivestimento vera e propria espressione visiva e tattile in cui la materia si traduce in estetica. Una collezioni al limite tra artigianato e design dove l’attenzione per il dettaglio non è più rivolta al decorativismo lezioso quanto alla poetica dell’arte manuale. Si tratta di pezzi unici in quanto tutti lavorati a mano ed artigianalmente dove l’imperfezione è voluta ed è caratteristica intrinseca di ogni singolo oggetto lontano dal senso di produzione industriale.
Il premio Compasso d’Oro viene assegnato sulla base di una preselezione effettuata dall’Osservatorio permanente del Design dell’ADI, costituito da una una commissione di esperti, designer, critici, storici, giornalisti specializzati, soci dell’ADI o esterni a essa, impegnati tutti con continuità nel raccogliere, anno dopo anno, informazioni e nel valutare e selezionare i migliori prodotti i quali vengono poi pubblicati negli annuari ADI Design Index.
I progetti, in mostra a Milano e Roma, arrivano al traguardo della candidatura dopo il vaglio di tre commissioni composte da duecento esperti nazionali dell’Osservatorio permanente del design. Un grande riconoscimento, quindi, per il design prodotto in Sicilia, che, a cavallo dei due secoli scorsi, grazie al binomio Basile-Ducrot, seppe emanciparsi dai repertori tradizionali guadagnandosi un posto nella storia del design italiano e internazionale. Oggi gli scenari sono diversi, come diverso è l’approccio al disegno industriale; lo stesso termine design, per natura aperto, espande i suoi confini disciplinari.
Un premio non solo ambito ma soprattutto un premio alla bellezza, ed è di questa “Bellezza” tutta siciliana che ieri si è parlato a Palazzo Branciforti, questa Sicilia troppe volte bistrattata, dipinta dei colori meno brillanti, ieri ha avuto un meritato riconoscimento, l’essere incubatore di idee che hanno dell’eccellenza, idee espresse da giovani.